Il governo Sánchez lancia la sua proposta di riforma del mercato energetico

La vicepresidenta tercera y ministra de Transición Ecológica, Teresa Ribera

MADRID — Rivedere a fondo i meccanismi che regolano il funzionamento del mercato europeo dell’elettricità. Perche quelli attuali non sono soddisfacenti e stanno contribuendo a far salire l’inflazione. Il governo spagnolo di Pedro Sánchez sta ribadendo questo concetto — condiviso anche da altri Paesi — da mesi, in svariate sedi e situazioni. Ora, è arrivato un passo avanti ancora più concreto: la vicepremier Teresa Ribera ha presentato oggi in conferenza stampa una proposta di riforma rivolta direttamente a Bruxelles. “Bisogna garantire non solo sicurezza energetica ai consumatori, ma anche prezzi ragionevoli”, ha detto.

La linea di Madrid prevede la promozione di un modello di “mercato a termine” dotato di “flessibilità”: in questo modo, sostiene il governo Sánchez, si permetterà minor “volatilità” dei valori di vendita dell’energia, si assicurerà maggior tranquillità agli investitori e si permetterà ai consumatori di “sfruttare i minori costi delle energie rinnovabili”.

L’altresì ministra della Transizione Ecologica  ha spiegato che è “probabile” che, in un primo momento, una riforma di questo tipo “non avrebbe effetti immediati” sui prezzi. Ma “poco a poco”, ha aggiunto, il nuovo modello permetterebbe di evitare che “gran parte” dell’energia venga venduta o acquistata in un mercato “a breve termine”, in particolare su base giornaliera, favorendo contratti a più lungo termine, con “strumenti adeguati alle necessità di ogni tecnologia”.

Ciò andrebbe integrato con la promozione in pianta stabile di un sistema definito ‘capacity market’, che fa sì che impianti di generazione vengano pagati in cambio della propria disponibilità a produrre energia in caso di necessità, sostiene il piano spagnolo.

“Pensiamo che questa soluzione sarebbe efficace e compatibile con la realtà energetica nazionale di tutti gli Stati membri”, ha spiegato Ribera, sostenendo che quella proposta da Madrid sarebbe la “miglior risposta” per fronteggiare i problemi del sistema attuale, non adatto per gestire l’attuale “situazione di stress” esistente su scala internazionale, così come la progressiva penetrazione sul mercato delle energie rinnovabili.

Ribera ha anche annunciato che il che il governo intende chiedere una “proroga” del ‘meccanismo iberico’ attualmente valido in Spagna e Portogallo per il mercato energetico, “fino a quando la modernizzazione di questo quadro regolatore non sarà pienamente vigente”.

Novità su possibili proposte di modifica del mercato comunitario sono attese dalla Commissione europea entro fine marzo, spiegano diversi media.

Redazione Madrid

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