Amarcord: un giorno come oggi nasceva l’italo-venezuelano Andrea Ippolito

Andra Ippolito in una foto degli anni '60.
Andra Ippolito in una foto degli anni '60.

CARACAS. – In Venezuela sono tanti gli italiani che hanno lasciato il segno in diversi ambiti dalla musica ai negozianti, dagli attori agli sportivi. Gli imprenditori sono tanti, uno di questi é stato Andrea Ippolito che durante tanti anni ha lavorato nel mondo dei motori.

Ippolito era nato a Torre del Greco, in provincia di Napoli, il 3 gennaio 1924. Figlio di un commerciante di biciclette e ciclomotori. Il piccolo Andrea, cresciuto tra bulloni, olio e pistoni s’interessa per la meccanica e la velocità.

Nel 1940, quando aveva appena 16 anni, l’Italia partecipa alla II Guerra Mondiale e lui si arruola nella Marina Militare. Viene catturato dai nazisti ed inviato in un campo di prigionieri in Germania dove rimane per quasi due anni. Quando finisce la guerra torna a casa con l’idea di continuare a coltivare la sua passione per la velocità.

Inizia a gareggiare in Italia, in un GP regionale é protagonista di un’incidente che gli fa perdere parte di due dita della mano sinistra. Ma questo non condiziona il sogno di gareggiare nel mondo dei motori. Nel 1953, partecipa alla gara Milano-Taranto, 1.300 chilometri di distanza e circa 350 piloti. Ippolito prende il via a bordo di una Bianchi 125 cc. chiudendo la prova al 39esimo posto.

Decide di intraprendere il percorso che tanti connazionali avevano fatto nel dopoguerra, insieme alla moglie Maria e al figlio Vito arriva in Venezuela nel porto La Guaira. Il bagaglio di Andrea Ippolito era una scatola con tutti gli attrezzi per poter lavorare come meccanico, ma non poteva mancare un baule che conteneva una moto Guzzi 500 insieme alla sua tuta di cuoio e gli accessori per poter correre. Poco tempo dopo essere sbarcato a La Guaira inizia a lavorare come meccanico.

Una volta stabilitosi nella terra di Bolívar, Andrea salí in sella ed iniziò a gareggiare in diverse prove e fondò la Casa de la Moto nei pressi del rione capitolino La Bandera. Era il rappresentante della Ducati in Venezuela. Poi ad inizio anni ’60 siglò un accordo con la Yamaha e creó la ditta Venemotos. Con lui sono riusciti a dare il grande salto nel motomondiale Jhonny Cecotto e Carlos Lavado.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)

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