Meloni: “Gli ebrei parte fondamentale dell’identità italiana”

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il suo intervento al Museo Ebraico di Roma
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il suo intervento al Museo Ebraico di Roma. (Ufficio Stampa della Presidenza del Consiglio)

ROMA. – Giorgia Meloni viene accolta, per la prima volta da premier, nel museo ebraico di Roma per l’accensione del candelabro per la festa dell’Hannukka. Non nasconde qualche lacrima, rivela che conta di andare in Israele nei primi mesi del 2023 e rende omaggio agli ebrei per il loro coraggio e resilienza. Tanto da sentirli “parte fondamentale dell’identità italiana”. Valori che la presidente del Consiglio rimarca senza dimenticare difficoltà e atrocità subite nei secoli, “compresa l’ignominia delle leggi razziali, per quanto ci riguarda”.

Nel giro di pochi giorni la leader prende di nuovo le distanze dall’antisemitismo, e implicitamente dal fascismo. L’ultima volta era stato il 13 dicembre, ricordando i giornalisti romani espulsi dall’Ordine e vittime della repressione nazifascista. Anche allora condannò le leggi del 1938 come “una macchia indelebile e un’infamia che avvenne nel silenzio di troppi”.

Parole che non sono sfuggite alla presidente della comunità ebraica, Ruth Dureghello che durante la cerimonia per l’Hannukka, le rammenta e sottolinea: “Nel suo ruolo di presidente del Consiglio, quelle parole contribuiscono a contrastare definitivamente le ambiguità che in una parte del Paese sono ancora presenti sul fascismo e sulle sue responsabilità”.

Nel giorno della festa che simbolicamente, attraverso la luce della candela, celebra la libertà del popolo ebraico dal giogo degli Ellenici, la premier ostenta sicurezza sulla manovra (“Ci sarà nei tempi previsti”, assicura) e rivendica la determinazione ad andare avanti anche sul cosiddetto decreto Rave. Per quel provvedimento, che è in attesa dell’ok finale alla Camera, a Bologna sono apparse scritte minacciose contro di lei.

La replica di Palazzo Chigi arriva sui social: “Il governo rivendica le proprie scelte e non si lascerà intimidire da chi vorrebbe un’Italia sottomessa all’illegalità”. Anzi, per Meloni quelle minacce e critiche sulla sicurezza dimostrano che “siamo sulla strada giusta”, taglia corto.

Arrivata al ghetto, la presidente ascolta l’intervento di Dureghello e al suo augurio “di accendere tutti i giorni della sua vita una luce forte dentro di sé, per affrontare il grande compito che ha davanti”, si lascia andare alla commozione. Pendendo la parola, subito dopo, non si schermisce: “Noi femmine ogni tanto facciamo questa cosa un po’ così.. di essere troppo sensibili, noi mamme in particolare”, dice con uno sguardo complice alla ‘padrona di casa’.

Poi si sofferma sulla capacità degli ebrei di difendere la propria identità, trasmettendo l’insegnamento che “l’identità non è escludente”. Quindi conclude: “Questa è l’altra grande forza che voi rappresentate, perché siete parte fondamentale dell’identità anche italiana. Il vostro valore aggiunto è diventato parte di quello che tutti siamo”. In cambio riceve molti grazie, compreso quello per il voto contrario alle risoluzioni Onu contro Israele: prima “l’Italia si asteneva nonostante il pregiudizio che le caratterizzava”, puntualizza Dureghello che evidenzia ora la svolta: “E’ importante aver interrotto un meccanismo per cui era più rilevante non rompere il fronte europeo, piuttosto che fare la scelta giusta. Il governo italiano l’ha fatto e gliene siamo grati”.

(di Michela Suglia/ANSA)