Pnrr: centrati 40 obiettivi, ne restano 15 entro anno

La conferenza stampa congiunta del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, con la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen negli Studi di Cinecittà in occasione dell'approvazione del Pnrr.
La conferenza stampa congiunta dell'allora Presidente del Consiglio, Mario Draghi, con la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen negli Studi di Cinecittà in occasione dell'approvazione del Pnrr. (Ufficio Stampa e Comunicazione della Presidenza del Consiglio)

ROMA. – Su 55 obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da conseguire al 31 dicembre 2022, ne sono stati “pienamente raggiunti 40” mentre altri 15 sono “in via di finalizzazione”. Il governo tira dritto per assicurare tutti i 55 target necessari a sbloccare la terza rata da 19 miliardi del piano che punta a trasformare l’Italia in un Paese più moderno, efficiente, digitalizzato e a spingere la crescita grazie agli investimenti e alle riforme.

E lo stato di attuazione del Pnrr al momento sembrerebbe “non spingere” l’esecutivo Meloni a varare entro la fine dell’anno un decreto legge per accelerare il raggiungimento degli obiettivi fissati. Questo, secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, è l’orientamento emerso nella cabina di regia che si è svolta a Palazzo Chigi, in cui – viene spiegato – non sarebbero emersi “ritardi preoccupanti”.

Oggi infatti si è tenuta la seconda riunione della Cabina di regia sul Pnrr coordinata dal Ministro per gli Affari europei, la Coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto, con i Ministri e i rappresentanti di tutti i Ministeri coinvolti, che hanno illustrato lo stato di attuazione di ciascun target e milestone di propria competenza. Fitto, che ha ringraziato tutti i partecipanti per il “grande lavoro” svolto, come “metodo” per il futuro ha suggerito di concentrarsi su “valutazioni complessive che abbraccino una visione di tutto l’arco di Piano al 2026”.

La riunione della Cabina di regia è servita per “un puntuale aggiornamento” sulla situazione in vista di un “nuovo confronto” con la Commissione Europea, in programma per la prossima settimana, dopo “le numerose interlocuzioni già avute nei giorni scorsi”, ha spiegato Palazzo Chigi. Dai 15 obiettivi non ancora completati ma in via di finalizzazione, spiegano le stesse fonti, vanno espunti i due provvedimenti approvati in via definitiva nel Consiglio dei ministri che si è riunito dopo la cabina di regia, ossia i decreti legislativi sui servizi pubblici locali e sul riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

Nel caso di affidamenti in house “di importo superiore alle soglie di rilevanza europea” in materia di contratti pubblici serve “una motivazione qualificata” da parte dell’ente locale, per la scelta o la conferma del modello di autoproduzione ai fini di una “efficiente gestione” del servizio, che “dia conto”, anche sulla base dei modelli standard predisposti dalle autorità competenti, “dei benefici per la collettività”.

Stabilisce appunto la bozza dello schema di decreto legislativo di riordino dei servizi pubblici locali di rilevanza economica esaminata dal cdm che, in linea con il Pnrr, prevede una spinta alle gare e alla concorrenza. Sempre in merito agli obiettivi del Pnrr, il Consiglio dei ministri ha inoltre dato il via libera preliminare alla riforma del Codice degli appalti.

“Questa mattina in cabina di regia abbiamo fatto il punto sullo stato di avanzamento del Pnrr. È la più importante opportunità di sviluppo per l’Italia dal Dopoguerra ad oggi, uno strumento che può rendere il nostro Paese più moderno, competitivo ed efficiente”, ha commentato il ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Elisabetta Casellati.

(Di Alfonso Abagnale/ANSA)