Pacchi bomba a Sánchez e ambasciate, indagine per terrorismo

MADRID — Almeno sei buste-bomba con caratteristiche “simili” e un’indagine per terrorismo aperta. È il giallo apertosi in Spagna nelle ultime ore, con ordigni apparentemente rudimentali recapitati, tra gli altri, al premier Pedro Sánchez e alle ambasciate di Usa e Ucraina a Madrid. Episodi saldatisi, per il momento, con solo un ferito lieve (un impiegato della sede diplomatica di Kiev, già tornato al suo posto di lavoro). Ma diverse incognite rimangono ancora non chiarite.

Il primo allarme reso noto pubblicamente è avvenuto ieri, quanto una busta-bomba è “deflagrata” all’ambasciata ucraina nella capitale spagnola. Rapidamente, le forze dell’ordine sono intervenute applicando un protocollo di sicurezza rinforzato, mentre si cercava di capire cosa fosse avvenuto. Nel giro di poche ore, tutto è sembrato tornare alla calma.

Ma la vicenda si è poi infittita di nuovi capitoli nelle ore successive: prima, con la notizia secondo cui un altro pacco bomba era stato intercettato dalla fabbrica di armi Instalaza, con sede a Saragozza. Poi, con la notificazione di un’ulteriore busta sospetta recapitata nella notte alla base militare di Torrejón de Ardoz (Madrid).

Nel corso della mattinata, sono arrivati altri annunci sorprendenti: il Ministero dell’Interno ha comunicato che un pacco bomba destinato al premier Pedro Sánchez era stato intercettato e neutralizzato dai servizi di sicurezza della Moncloa. Sequenza simile a quella che ha avuto luogo stamattina al Ministero della Difesa.

Attorno alle ore 12, il segretario di Stato per la Sicurezza Rafael Pérez si è presentato in conferenza stampa per fare il punto della situazione: tutte le buste notificate sarebbero di “aspetto simile” e apparentemente inviate da un qualche punto del territorio nazionale, ha detto. Il materiale pirotecnico contenuto, ha aggiunto, pare essere “di fabbricazione artigianale” e in grado di produrre “fiammate improvvise” più che vere e proprie esplosioni.

Sui fatti in questione e su eventuali connessioni tra l’uno e l’altro, è emerso in giornata, l’Audiencia Nacional ha aperto un’inchiesta per “terrorismo”. E nel primo pomeriggio, anche l’ambasciata degli Stati Uniti ha confermato di aver intercettato “un pacchetto sospetto”.

Benché l’ipotesi di un filo conduttore legato alla guerra in Ucraina non sia stato confermata dagli inquirenti, un messaggio chiaro è arrivato dalla ministra della Difesa Margarita Robles, nel frattempo impegnata in una visita a Odessa: “Né questi invii né nessun’altra azione violenta possono cambiare il nostro impegno irremovibile nel sostegno all’Ucraina”, ha detto. L’ambasciata russa ha, da parte sua, preso le distanze dall’accaduto, condannando “qualsiasi minaccia o atto terroristico”.

Mentre il governo ha rafforzato le misure di sicurezza di edifici pubblici e sedi diplomatiche, il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska ha invitato i cittadini alla “tranquillità”, secondo media iberici. Il grosso delle notizie sul giallo dei pacchi bomba sono emerse nelle ore successive a una lunga e difficile giornata per questo esponente del governo, chiamato ieri in Parlamento a dare spiegazioni sulla tragedia migratoria di Melilla.

F.R/Redazione Madrid

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