Manovra: opposizione all’attacco, il 17 dicembre la piazza Pd

Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, in una foto d'archivio.
Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, in una foto d'archivio.

ROMA. – L’annunciata rivolta di piazza contro la manovra del governo, evocata dall’opposizione fin dai primi annunci delle misure che avrebbe contenuto, ha già una prima data. Il Pd prende per primo l’iniziativa ed Enrico Letta annuncia per il 17 dicembre la “nostra” manifestazione contro una manovra “improvvisata e iniqua. Inadeguata rispetto al rischio recessione e all’impennata dell’inflazione”.

Con una data sul calendario, il partito democratico “brucia” quindi sui tempi il M5s il cui leader già da ieri aveva promesso “battaglia” in tutte le sedi “istituzionali e nelle piazze” contro il proposto smantellamento del reddito di cittadinanza. Mobilitazione confermata dopo l’annuncio delle misure contenute nella manovra governativa: “Se vogliono mandare fuori strada gli ultimi, troveranno un muro. Non possiamo permettere un massacro sociale” avverte Conte che usa parole di fuoco contro un esecutivo che mostra “i muscoli solo contro una fascia ristretta di popolazione: spaccia vigliaccheria per coraggio, confonde la prudenza con l’ignavia”. E che, continua nell’attacco il leader pentastellato, ha varato un complesso di misure davvero “misere” spacciandole per “coraggiose” con “parole impudenti che suonano come una presa in giro degli italiani”.

Una bocciatura secca che arriva anche da esponenti dem come Stefano Bonaccini (è “insufficiente, sbagliata e iniqua”) che attacca anche sul reddito (“tagliarlo per fare cassa è inaccettabile, lo si riformi” dice) o l’ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che non lascia margini a Giorgia Meloni: “la sua non è una manovra improvvisata ma lucidamente reazionaria e di classe”.

Reazioni in linea arrivano dalla sinistra ma anche dal terzo polo che, al pari del Pd, ha già pronta una contro-manovra. “Enrico, fare manifestazioni contro la manovra senza proporre un’alternativa è esattamente l’opposizione che la destra si augura di avere. Vi manderemo il documento di dettaglio sulle proposte per una contromanovra più equa e giusta. Lavoriamoci insieme” è però il messaggio di Calenda a Letta mentre Matteo Renzi “sospende il giudizio” in attesa di leggere le carte.

Se Azione boccia la piazza del Pd, il fronte di Sinistra italiana e Verdi non è da meno. Di partecipare ad una manifestazione indetta da un altro partito non se ne parla, si vedrà nei prossimi giorni se ci saranno le condizioni per una mobilitazione unitaria. La mossa di Letta per evitare di lasciare l’iniziativa alle altre forze del fronte progressista, rischia quindi di spaccare di nuovo l’opposizione.

Che invece usa toni condivisi, con il leader di Si, Nicola Fratoianni e con il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, che bocciano le misure prese “nell’unico segno: essere forti con i deboli e deboli con i forti”. In attesa di capire come si muoverà il M5s, intanto, Letta spiega la genesi della convocazione della piazza: “Lo avevamo anticipato nella nostra Assemblea di sabato. Ora, dopo le decisioni di ieri lo confermiamo con ancora più convinzione”.

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