Mondiali: da Theo a Lautaro, una piccola Serie A in Qatar

Lautaro Martinez festeggia una rete.
Lautaro Martinez festeggia una rete. ANSA/MATTEO BAZZI

ROMA. – Una nutrita ‘legione straniera’ si appresta a rappresentare simbolicamente l’Italia ai mondiali in Qatar. La malinconia e la delusione per la seconda esclusione di fila non si dissolveranno, ma il calcio italiano proverà a consolarsi parzialmente tifando 70 giocatori (67 in serie A e 3 in B) che saranno presenti.

A fare la parte del leone saranno la Serbia e la Juventus con undici convocati. Non tutti gli ‘italiani’ saranno peroò protagonisti. Tra i titolari probabili ci saranno Lautaro e Di Maria con l’Argentina, Theo Hernandez e Rabiot con la Francia, Danilo E Alex Sandro col Brasile. Se recupereranno dai recenti infortuni un posto speciale potrebbero avere sia Dybala – che a oggi rischia addirittura il taglio – sia Lukaku.

Ma il peso meno consistente del calcio italiano attuale è confermato anche dalle rinunce dei ct, che hanno lasciato a casa molti protagonisti della serie A: da Gosens a Tomori, da Abraham a Smalling, da Ibanez a Mario Rui. Il momento opaco del calcio made in Italy ha anche una controprova: nei top club europei di azzurri che hanno un posto di rilievo ci sono solo Donnarumma, Verratti e Jorginho.

La Serbia è la squadra che attinge di più dalla serie A, con 11 giocatori tra cui i fratelli Milinkovic-Savic e gli juventini Vlahovic e Kostic. C’è anche l’attaccante Jovic, che ha scelto la Fiorentina per rilanciarsi e ritagliarsi un posto in nazionale. Senza il doloroso infortunio del portiere Dragowski sarebbero stati 11 anche i polacchi che faranno ala al loro totem Lewandowski, che non è mai riuscito a trascinare in alto la sua nazionale. La curiosità è che altri due portieri giocano in Italia, Szczesny e Skorupski, mentre il giocatore più in forma è il napoletano Zielinski. C’è poi il romanista di Tivoli, Zalewski, che non ha mai preso in considerazione l’idea di optare per la maglia azzurra.

La terza nazione più rappresentata, con 6, è l’Argentina con pezzi da 90 come Di Maria, Dybala, Lautaro e Paredes. L’Olanda ne ha 4, con i nerazzurri di Atalanta e Inter De Roon, Koopmeiners, De Vrij e Dumfries. Fra le altre nazioni più importanti ci sono tre convocati per il Brasile (Alex Sandro, Bremer e Danilo) e la Francia (Theo Hernandez, Rabiot e Giroud).

Nessuno per la Spagna, solo due per il Portogallo, l’esperto portiere Rui Patricio e la star milanista Leao, che però in una nazionale competitiva come quella di Ronaldo ha sempre trovato poco spazio. Per il Belgio ci sono De Ketelaere, oggetto misterioso nel Milan, e Lukaku, reduce da infortunio.

Tra le squadre italiane più rappresentata c’è la Juventus con 11 convocati. A distanza consistente seguono l’Inter e Milan con 7 mentre a quota 5 ci sono Torino, Napoli e Fiorentina. Non sono rappresentate Empoli, Lecce e Monza. Dalla serie B (Benevento, Brescia e Bari), vengono l’esperto polacco Glik, l’australiano Karacic e il marocchino Cheddira. Anche se negli altri mondiali la legione italiana era più qualificata, può comunque schierare una formazione virtuale di tutto rispetto: Szczesny, Danilo, Bremer, Kim, Theo Hernandez, Milinkovic-Savic, Brozovic, Rabiot, Dybala, Lukaku, Lautaro.

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