ROMA. – L’Ue è sotto shock e la Nato in stato di allerta per i missili che in serata sono caduti in Polonia provocando due morti dopo la pioggia di oltre 100 razzi russi che si è abbattuta nel pomeriggio sull’Ucraina, ennesima sfida di Vladimir Putin al mondo in pieno G20: è la prima volta che un Paese dell’Alleanza viene colpito direttamente nel conflitto.
Febbrili i contatti e le consultazioni tra alleati per cercare di capire cosa sia successo esattamente in Polonia, ovvero se i missili siano russi oppure, come suggeriscono alcune fonti, se siano stati i resti di un razzo abbattuto dalla contraerea ucraina a provocare il disastro.
“Monitoriamo la situazione, è importante accertare i fatti”, ha sottolineato il segretario della Nato Jens Stoltenberg, mentre Joe Biden ha parlato al telefono con il collega polacco Andrzej Duda. Mosca ha negato che i missili siano suoi e ha parlato di “provocazione” mirata a fomentare un’escalation. Kiev da parte sua ha respinto la “teoria del complotto” propagandata dai russi secondo cui sarebbe stato un missile della difesa aerea ucraina a cadere sul territorio polacco.
Varsavia, in ogni caso, ha messo l’esercito in stato d’allerta. La notizia che si temeva dall’inizio del conflitto è arrivata in serata. Mariusz Gierszewski, un reporter della polacca Radio Zet, è stato il primo a lanciarla parlando di “due missili russi” caduti sul suolo polacco in un villaggio a 10 chilometri dal confine, Przewodow. Subito dopo è arrivata la conferma di un alto funzionario dell’intelligence Usa citato dall’AP.
Quindi i vigili del fuoco locali hanno rivenuto le due persone morte in seguito alle esplosioni che hanno colpito un sito dove si essiccavano i cereali. Con il passare delle ore sempre Gierszewski, citando i servizi di Varsavia, ha ipotizzato che si sarebbe trattato non di un errore di lancio da parte dei russi bensì dei resti di un missile abbattuto dalla contraerea ucraina. L’altra ipotesi è che a cadere in Polonia sia stato proprio un missile della difesa di Kiev: i detriti sono compatibili il sistema S300, utilizzato da entrambi gli schieramenti.
A Varsavia è scattato subito l’allarme. Il governo ha riunito un consiglio di sicurezza d’emergenza (che è stato riaggiornato a domani), mentre il Pentagono ha assicurato che gli Stati Uniti “difenderanno ogni centimetro” del territorio dell’Alleanza nel caso la Polonia invocasse l’articolo 5, che vincola gli Stati membri alla difesa collettiva. La parola d’ordine in questa fase comunque è accertare i fatti, e domani mattina a Bruxelles si riunirà il Consiglio Atlantico a livello degli ambasciatori per esaminare i report dell’accaduto.
La questione, ha fatto sapere Emmanuel Macron, sarà certamente affrontata anche nella seconda giornata del G20 di Bali, mentre Charles Michel ha annunciato che chiederà una riunione dei leader Ue presenti in Indonesia. L’allarme è condiviso da tutte le cancellerie europee. “Seguiamo la situazione con attenzione, siamo vicini al popolo polacco”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Nel frattempo, si sono moltiplicati i contatti tra i leader dell’Alleanza e la Polonia. Il presidente Duda, parlando con Stoltenberg, ha chiesto sostanzialmente di attivare l’articolo 4 dell’Alleanza, che prevede che “le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una sia minacciata”. Da qui la riunione degli ambasciatori domani a Bruxelles.
Sempre domani si riunirà il Consiglio di sicurezza dell’Onu. In attesa di chiarimenti, per il presidente Volodymyr Zelensky si è trattato comunque di una “escalation significativa” da parte di Mosca, che richiede la convocazione d’urgenza di un vertice dei leader della Nato.
(di Luca Mirone/ANSA)