Madrid, anche i medici di base vanno in sciopero

Un centro sanitario di Salud Madrid.
Un centro sanitario di Salud Madrid. (ANSA)

MADRID — La protesta si allarga. Ora anche medici di famiglia e pediatri sono chiamati allo sciopero a Madrid: il sindacato Amyts ha infatti esteso la convocazione alla contestazione, inizialmente limitata ai dottori impegnati nei pronto soccorso extra-ospedalieri dopo il piano di riapertura di questi centri messo in atto dal governo regionale. Amyts denuncia che il sistema di assistenza sanitaria di base è in una situazione “insostenibile”, con carichi di lavoro che portano molti professionisti del settore al ‘burnout’.

La caotica situazione nella sanità madrilena, secondo diversi sanitari aggravatasi con il piano di riapertura dei pronto soccorsi extra-ospedalieri, si sta facendo sempre più esplosiva: le proteste di associazioni che difendono i servizi pubblici nei confronti delle ammistrazioni di centro-destra susseguitesi nella regione negli ultimi 20 anni e più non sono nuove, ma negli ultimi tempi, anche dopo il grave impatto della pandemia di Covid, si sono intensificate.

Alla confusione dei primi giorni di riapertura dei pronto soccorso, diversi dei quali si sono trovati sprovvisti del personale necessario, si è sommata una proposta dell’attuale governo di Isabel Díaz Ayuso che ha aumentato il malcontento tra i sanitari: l’idea è quella di non dotare una parte di questi centri con un medico in presenza, sostituendola con servizi di video-consulto.

E da oggi anche i medici di base sono quindi chiamati a protestare: Amyts ha indetto sciopero di durata indeterminata a partire dal 21 novembre. “Nelle asl sta arrivando una valanga, una di pazienti che non riescono a essere assistiti correttamente per mancanza di tempo nelle visite”, si legge in un comunicato del sindacato.

Una delle denunce di questa organizzazione di lavoratori è che la regione non sta garantendo le assunzioni di medici necessari né condizioni di lavoro adeguate, una situazione che sta “spingendo i medici verso altre comunità autonome, paesi o livelli di assistenza sanitaria, di fronte a condizioni di lavoro pessime”. Discorso con cui Amyts risponde a uno degli argomenti più usati da Ayuso per difendere l’operato del proprio governo, ovvero che ci sarebbe carenza di medici “in tutta la Spagna”.

A questa affermazione, la presidente aggiunge la convinzione, espressa ieri in tv, secondo cui le proteste in corso nella sanità sono frutto di “attivismo politico” vincolato a partiti di sinistra.

“Questo governo sarà sempre dalla parte dei sanitari”, ha detto oggi, interpellata in merito, la ministra della Sanità Carolina Darias. “Non staremo mai dalla parte di chi punta il dito contro di loro e li accusa”, ha aggiunto, contestando la versione di Ayuso secondo cui mancano medici per l’assistenza di prossimità.

In mattinata, intanto, il governo Ayuso ha annunciato tagli dell’Irpef in ambiti come assistenza a persone anziani, affitti di casa e studi che beneficeranno “700.000 madrileni”. Sconti fiscali, ricorda l’amministrazione stessa, che si aggiungono ad altri già approvati di recente.

Redazione Madrid