Inter Campus, quando il calcio aiuta a dribblare i problemi sociali

Alcune delle squadre della Fundación Magallanes FC partecipano a diversi campionati. Foto cortesia

CARACAS – Più che un fenomeno di massa, il calcio può essere considerato un’attività sportiva per promuovere il riscatto sociale allontanando ragazzi dal mondo della violenza e delle droghe, mentre sotto l’aspetto psicologico insegna a lavorare in gruppo.

Un progetto che sposa questi ideali é l’Inter Campus, programma che esiste dal 1997 sbarcato in Venezuela nel 2006 grazie a Luis Merola. In una delle visite della società neroazzurra in Venezuela è stato presente anche il portiere Francesco Toldo.

“Il progetto Inter Campus nasce a Recife, in Brasile. Ha coinciso con l’arrivo di Ronaldo all’Inter. Molti bambini seguivano le partite di calcio e della nostra Serie A. Siamo riusciti a implementare questa iniziativa grazie ai diversi giocatori che militavano in squadre italiane”. – ci spiega Stefano Capellini allenatore di Inter Campus, aggiungendo – “C’era un grande numero di ragazzi che avevano lasciato la scuola. Noi sempre diciamo ai ragazzini: Se vuoi partecipare ad Inter Campus devi studiare ed andare bene a scuola. In ogni paese cha andiamo affrontiamo le diverse problematiche sociali che ci sono  come: droga, violenza, integrazione di generi, integrazioni culturali, ecc”.

Il Venezuela ha iniziato a beneficiarsi di questa iniziativa della società di via Porta Nuova nel 2006. Prima hanno beneficiato di questa iniziativa anche: Ungheria, Polonia (2003), Romania (2000), Bosnia (1999), Bulgaria (1999), Israele, Slovenia (2003), Palestina, Iran (1999), Libano (2006), Cina (1998), Marocco (2005), Camerun (2001), Uganda (2008), Angola (2008), Messico (2004), Cuba (2005), Colombia (1999), Brasile (1998), Paraguay (2008), Bolivia (2004) ed Argentina (2004).

 

Dal canto suo, Gerardo Pernía Presidente della Fundación Magallanes e rappresentante di Inter Campus Venezuela ci dice: “Dato che lavoriamo con bambini, l’importante di questo progetto è che si divertano praticando sport visto che questo è un programma nettamente sociale. Ricevono un’educazione integrale per far sì che diventino persone con valori”.

A beneficiarsi del progetto Inter Campus in Venezuela sono i ragazzini del rione popolare San Isidro di Petare, uno dei “barrios” più grandi del Sudamerica.

Imfine Silvio Guareschi ci parla un po’ della storia di Inter Campus in Venezuela: “Abbiamo avuto 2 stop importanti: nel 2014 e 2020. Il primo ha coinciso con il periodo dopo la morte di Chávez quando scarseggiavano gli alimenti. In questo periodo sono stati fondamentali diverse persone locali che hanno aiutato a mantenere vivo il progetto. Allora avevamo le sedi di San Bernardino, Los Erasos, Don Bosco e San Isidro. Poi ci siamo dedicati solo a San Isidro, dato che a noi non interessa la quantità, ma la qualità. Siamo ritornati a fine 2015. L’altra interruzione ha coinciso con la pandemia. La cosa più importante di tutto é come riusciamo ad incidere nelle vite di questi bambini che partecipano ad Inter Campus, purtroppo tanti bambini se ne vanno, sono tanti quelli che hanno lasciato il Venezuela con le loro famiglie. Adesso grazie alle nuove tecnologie siamo sempre in contato e due volte all’anno veniamo nel paese”.

Alcune delle squadre della Fundación Magallanes FC partecipano a diversi campionati.

Al programma Inter Campus, a cui partecipano circa 10 mila bambini ogni anno in tutto il mondo, è dedicato a far divertire i più piccoli e farli diventare persone integre nel futuro. Gli organizzatori hanno voluto sottolineare che l’iniziativa non ha lo scopo di scoprire nuovi talenti, ma solo quello di far giocare i bambini delle famiglie più umili.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)

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