Corea del Nord: Kim Jong-un sfida il mondo e lancia altri sei missili

Kim Jong-un durante una conferenza stampa. Alle sue spalle un video con un missile in volo.
Kim Jong-un durante una conferenza stampa. Alle sue spalle un video con un missile in volo. Archivio. FOTO EPA/KIM HEE-CHUL

PECHINO. – Gli ultimi tre missili balistici a corto raggio verso il mar del Giappone, lanciati nella notte, hanno chiarito che Kim Jong-un intende replicare ad ogni mossa di Usa e Corea del Sud, sfidando anche il mondo se necessario con le sue intemperanze. La reazione del leader nordcoreano è maturata un’ora dopo le durissime critiche di Pyongyang all’annuncio di Washington e Seul sull’estensione delle manovre militari aeree congiunte, una “scelta molto pericolosa e sbagliata”.

A Washington, quando ormai era notte fonda sulla penisola coreana, il capo del Pentagono Lloyd Austin e l’omologo sudcoreano Lee Jong-sup hanno concordato “su categorie specifiche di cooperazione di deterrenza estesa” contro le minacce nucleari e missilistiche in evoluzione da parte del Nord, puntando a rafforzare la credibilità dell’impegno di sicurezza dell’America nei confronti dell’alleato asiatico.

Le parti hanno definito “quattro categorie” – condivisione delle informazioni, processo di consultazione, pianificazione ed esecuzione congiunte – come parte di una soluzione che aprirebbe la strada al coinvolgimento di Seul in aree dove finora il suo ruolo è stato limitato o assente. Austin, nella nota congiunta a fine incontro, ha ammonito il Nord: qualsiasi attacco nucleare contro Usa e alleati comporterà la “fine del regime di Kim Jong-un”.

Lee invece ha precisato, secondo la Yonhap, che Seul non sta considerando l’ipotesi di “dispiegamento di armi nucleari Usa”, una mossa peraltro ad altissimo rischio. I toni delle tensioni al 38esimo parallelo sono ulteriormente saliti di livello nel corso della giornata, dopo gli almeno 23 missili di vario tipo lanciati mercoledì da Pyongyang, insieme a raffiche di artiglieria. In mattinata, infatti, è stato tracciato dai militari di Seul un missile a lungo raggio, verosimilmente un Hwasong-17, che è stato lanciato verso est questa mattina da Sunan, alle porte della capitale nordcoreana, seguito da due missili a corto raggio dalla provincia di Pyongan del Sud.

Il Hwasong-17 sembra aver fallito la sua missione, probabilmente esplodendo dopo il distacco del secondo stadio, in base alle prime analisi di Seul. Cresce, intanto, la preoccupazione che il Nord possa condurre il suo settimo test nucleare e il primo da settembre 2017 in vista delle elezioni di medio termine americane della prossima settimana. Anche per questo, Usa, Gran Bretagna, Francia, Albania, Irlanda e Norvegia hanno chiesto un incontro pubblico del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, pur consapevoli delle scarse possibilità di adottare passi concreti contro lo Stato eremita.

La Cina e la Russia, che hanno il diritto di veto, hanno finora bloccato qualsiasi provvedimento, anche di semplice condanna, contro il Nord per le decine di lanci missilistici compiuti nel 2022 in chiara violazione dei divieti previsti dalle risoluzioni Onu. Pechino, del resto, ha criticato la mossa di Usa e Corea del Sud di estendere le loro manovre aeree ‘Vigilant Storm’, partite lunedì e della durata originaria di 5 giorni, in risposta alle “provocazioni del Nord”: un approccio che non aiuta a risolvere le tensioni, ha osservato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, esortando “ad affrontare il cuore del problema della penisola coreana e a creare le condizioni per un riavvio significativo del dialogo”.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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