Disoccupati in calo, ad ottobre 27.000 in meno

MADRID —Meno disoccupati, nuovi posti creati. Arrivano buone notizie dai dati sul mercato del lavoro relativi a ottobre. Le persone iscritte sui registri di chi è senza occupazione sono ora 27.027 in meno, mentre gli impieghi sono 103.499 in più (16.095 al netto degli effetti stagionali). Una situazione giudicata positivamente sia dal governo, sia dalle parti sociali. “Ma c’è ancora molto lavoro da fare”, sostiene la vicepremier e ministra del Lavoro, Yolanda Díaz.

Uno degli aspetti più evidenti è che i dati mostrano una riduzione della disoccupazione in un mese tradizionalmente sfavorevole. A maggior ragione, tenendo in conto che nel trimestre precedente (luglio-settembre), l’Istituto Nazionale di Statistica aveva rilevato un lieve aumento dei senza impiego.

“I dati di oggi sono molto positivi, riduciamo la disoccupazione in un mese in cui di solito succede il contrario”, ha affermato Díaz intervistata da Rtve. “Ma sono cosciente del fatto che ci sono ancora moltissime persone senza lavoro nel nostro Paese”, ha aggiunto la vicepremier. Per la precisione, i disoccupati sono circa 2.914.892, una cifra elevata benché per la prima volta da anni inferiore alla soglia dei tre milioni in questo periodo dell’anno.

Da parte sua, la Confindustria iberica (CEOE) ha indicato che considera “buoni” sia i dati sulla creazione di nuovi posti, sia sulla disoccupazione. A detta della direttrice del suo dipartimento del Lavoro, Rosa Santos, da tenere particolarmente in conto sono il fatto che la riforma corrispondente in vigore da inizio anno sta consentendo più posti fissi (a ottobre sono stati quasi la metà del totale) e la funzione svolta dai cosiddetti “contratti fissi-discontinui”, che “potrebbero star servendo all’obbiettivo cercato” di “sostenere l’impiego ed evitarne la distruzione in un momento di incertezza e avversità economica”.

Valutazione positiva anche da parte dei principali sindacati, UGT e Comisiones Obreras (CCOO), oggi tra l’altro impegnati in una mobilitazione di piazza a Madrid per reclamare alla CEOE aumenti di salari consono all’impennata dell’inflazione. Ma c’è un dato che non lascia tranquilli, ha segnalato Carolina Vidal, segretaria confederale per le donne di CCOO: sei persone disoccupate su dieci sono donne, un dato che “non lascia spazio all’autocompiacimento”.

Secondo Yolanda Díaz, il cammino generale da seguire è quello di continuare a lavorare per “abbandonare la cultura della precarietà e fare degli impieghi stabili e di qualità il segno distintivo del mercato del lavoro”. In questo senso, ha aggiunto, la Spagna si è già situata “molto vicino” alla media europea.

Redazione Madrid

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