Xi apre a Biden: “Collaboriamo contro il caos”

Il presidente Joe Biden seduto nella Roosvelt room della Casa Bianca parla con il presidente cinese Xi Jinping visibile nello schermo
Il summit virtuale dei presidenti Joe Biden e Xi Jinping . Archivio. ANSA/ EPA/SARAH SILBIGER / POOL

PECHINO. – In quanto grandi potenze, “il rafforzamento della comunicazione e della cooperazione tra Cina e Stati Uniti aiuterà ad aumentare la stabilità e le certezze globali e a promuovere la pace e lo sviluppo nel mondo” che oggi, invece, è dominato dal caos e “non è né pacifico né tranquillo”.

A tre settimane dal G20 indonesiano di Bali e dal loro primo possibile incontro in persona, il presidente cinese Xi Jinping, blindato il fronte domestico, tende la mano all’omologo americano Joe Biden per una ripresa del dialogo. Accantonate le vicende del XX Congresso nazionale del Pcc con il successo schiacciante del terzo mandato a capo del Partito comunista, Xi ha riaperto i dossier internazionali e chiarito che la Cina “è pronta a collaborare con gli Usa per trovare il modo giusto per andare d’accordo nella nuova era sulla base del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti”.

L’occasione per l’inedito messaggio alla Casa Bianca, dopo gli ultimi mesi di forti tensioni, è stata la cena di gala annuale del National Committee on Us-China Relations (Ncuscr) al Plaza di New York, organizzazione no-profit, alla quale “il presidente cinese ha voluto inviare le sue congratulazioni”, hanno riferito con enfasi in mattinata i media statali. Cina e Usa devono “trovare il modo di andare d’accordo”, ha ribadito Xi nelle prime valutazioni post congresso, perché “non sarà solo un bene per entrambi i Paesi, ma anche per il mondo”.

E un’apertura è maturata anche a livello militare: il ministero della Difesa cinese ha fatto sapere che Pechino “attribuisce grande importanza al rapporto” tra i due eserciti “ed è disposta a tenere aperta la relativa comunicazione ma – ha avvertito dopo le tensioni per la visita di agosto a Taipei della speaker americana Nancy Pelosi – ci sono principi e linee di fondo per lo sviluppo delle relazioni”.

Le due potenze si sono scontrate negli ultimi anni su questioni che vanno dalla leadership tecnologica alle pratiche commerciali e alle pressioni di Pechino su Taiwan – l’isola ribelle da riunificare anche con la forza, se necessario – fino alla repressione a Hong Kong e alle presunte violazioni dei diritti nello Xinjiang. Ma Washington, che tra l’altro ha accusato Pechino di fornire a Mosca la copertura diplomatica per l’invasione russa dell’Ucraina, è consapevole che la soluzione alla crisi difficilmente possa maturare senza l’apporto cinese.

Oggi, i ministri degli Esteri di Cina e Russia, Wang Yi e Serghei Lavrov, hanno avuto un colloquio telefonico nel quale il capo della diplomazia in pectore del Pcc ha assicurato che “è diritto legittimo” dei due Paesi “realizzare il proprio sviluppo e rilancio” e la disponibilità “ad approfondire gli scambi con la Russia a tutti i livelli e a spingere le relazioni e la cooperazione in vari campi a un livello più alto”.

L’amministrazione Biden ha definito la Cina l’unico competitor degli Stati Uniti che punta a “rimodellare l’ordine internazionale” e con “il potere economico, diplomatico, militare e tecnologico per portare avanti tale obiettivo”. Il congresso ha complicato gli scenari: su tutte, ad esempio, l’ipotesi che un’eventuale aggressione a Taiwan possa non trovare alcuna resistenza nel Politburo di 24 membri, tutti fedelissimi del Mao del XXI secolo.

Xi, intanto, è stato impegnato in giornata con gli altri sei membri del nuovo Comitato permanente del Politburo in una visita a Yan’an, nello Shaanxi, la provincia nota per essere la ‘Terra Santa’ del Partito comunista per gli eventi del 1935-48, tra ispezioni ai siti rivoluzionari e alla casa di Mao Zedong. “E’ necessario portare avanti lo spirito di costruzione del grande partito, lo spirito di Yan’an, lo spirito di lotta, e lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi e i compiti fissati dal XX Congresso”, ha detto Xi, indicando l’obiettivo della “costruzione di un Paese socialista moderno in tutti gli aspetti”.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

Lascia un commento