I Paesi UE e del Mediterraneo: con le attuali crisi più problemi per le donne

Ministerio de Igualdad
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MADRID — Le attuali crisi in Europa e nelle distinte aree del Mediterraneo stanno provocando più problemi e difficoltà per le donne. Motivo per cui “accelerare” verso le pari opportunità deve essere “una priorità” dei governi. È la conclusione a cui sono arrivati i 42 Paesi integranti dell’Unione del Mediterraneo (UpM), tra i quali è presente anche l’Italia, rappresentati oggi a Madrid in un meeting ministeriale in materia, a cui è poi seguito l’inizio di una Conferenza internazionale settoriale. Con la lotta alla violenza di genere come uno degli argomenti al centro dei discorsi. 

Al termine della riunione ministeriale, promossa in particolare dalla titolare delle Pari Opportunità spagnola Irene Montero, i Paesi rappresentati hanno diramato una dichiarazione congiunta: “I ministri hanno convenuto che sono necessari ulteriori sforzi per rafforzare l’emancipazione economica e politica delle donne e per porre fine alla violenza contro le donne e le bambine nella regione euromediterranea, soprattutto alla luce delle varie crisi, comprese quelle legate alla salute, al clima cambiamento e, più recentemente, bisogni emergenti (sicurezza alimentare, idrica ed energetica)”, si legge in una nota.

Inoltre, si aggiunge, è stato “riconosciuto che le donne del mondo rurale devono affrontare sfide uniche e che sono necessarie azioni speciali per migliorare le loro opportunità e migliorare il loro status nella società”.

Nell’inaugurazione della successiva Conferenza sulle donne, esponenti di alte istituzioni hanno affermato che considerano questa dichiarazione “importante” per stabilire linee di azione nel futuro. “Segna il cammino da seguire per l’implementazione delle relative politiche nei prossimi anni”, ha dichiarato ad esempio Nasser Kamel, segretario generale dell’UpM.

Prima di lui, sono intervenute, tra altri, anche la stessa Montero, che ha affermato che “senza donne non c’è democrazia” e ha chiesto di “ascoltare” anche loro nella “loro difesa della pace” e la commissaria europea per le Pari Opportunità, Helena Dalli. Quest’ultima ha parlato, in particolare, dei lavori legislativi in corso in Europa per ridurre il gap salariale tra uomini e donne e per migliorare la conciliazione tra vita personale e vita professionale. 

Sono inoltre stati trasmessi interventi video registrati del segretario generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom, che ha ricordato come la violenza di genere rappresenti “un importante problema di salute pubblica” e della ministra tedesca per Cooperazione economica e sviluppo, Svenja Schulze, favorevole a sviluppare sulle politiche per le donne sia un “dialogo strutturato” sia quelli “bilaterali”.

Francesco Rodella/Redazione Madrid

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