Iran: polizia spara sulla folla alle commemorazioni per Mahsa

Manifestazioni di protesta a Melbourne per l'uccisione di Mahsa Amini in Iran.
Manifestazioni di protesta a Melbourne per l'uccisione di Mahsa Amini in Iran. EPA/DIEGO FEDELE

ISTANBUL. – Non solo lacrimogeni ma anche proiettili contro i manifestanti. Le forze dell’ordine iraniane hanno aperto il fuoco sulle dimostrazioni che si sono tenute oggi in varie città del Paese per commemorare Mahsa Amini, nel 40esimo giorno dalla morte della 22enne, in Iran tradizionalmente celebrato come momento conclusivo del periodo di lutto. Molte persone sono state arrestate e manifestazioni sono state disperse con l’uso di armi da fuoco e gas lacrimogeni nella capitale Teheran e in altre città tra cui Karaj, Kermanshah, Sanandaj, Shiraz, Ahvaz, Mashhad e Isfahan.

Durante le dimostrazioni sono stati incendiati ritratti della Guida suprema Ali Khamenei, definito “dittatore” negli slogan gridati dai manifestanti che a Teheran si sono radunati non solo per le strade ma anche nelle stazioni della metropolitana. Oltre a studenti universitari e commercianti in sciopero da settimane, nella capitale si sono uniti alla protesta anche molti medici che hanno contestato la versione ufficiale sulla morte di Mahsa, il 16 settembre a Teheran dopo l’arresto perché non portava il velo, secondo la quale la giovane non avrebbe perso la vita dopo avere ricevuto percosse letali.

A Saqqez, nel Kurdistan iraniano dove Mahsa viveva, duri scontri e sparatorie sono iniziati dopo che una folla di migliaia di persone ha cercato di raggiungere il cimitero dove è sepolta la ragazza. La stessa città curda è stata indicata come il luogo dove, secondo articoli non ufficialmente confermati, sarebbe stato arrestato Santiago Sánchez, escursionista 40enne spagnolo di cui si sono perse le tracce da tre settimane, mentre era al confine tra Iraq e Iran.

Era partito dalla Spagna all’inizio dell’anno con l’obiettivo di arrivare in Qatar a piedi, in occasione dei mondiali di calcio in programma a dicembre, e dopo l’arresto sarebbe stato trasferito a Teheran. Madrid per ora non conferma la detenzione pur facendo sapere di seguire la vicenda tenendosi permanentemente in contatto con le autorità iraniane che oggi sono state sanzionate dagli Usa a causa della “brutale repressione” contro le dimostrazioni per Mahsa.

Anche l’Unione europea, nei giorni scorsi, aveva imposto misure restrittive contro Teheran per le “violazioni dei diritti umani” durante le proteste e oggi è arrivata la risposta della Repubblica islamica che ha sanzionato entità e individui dell’Ue in reazione non solo alle misure adottate contro l’Iran dopo la repressione delle dimostrazioni ma anche alle sanzioni per la fornitura di droni iraniani alla Russia utilizzati in Ucraina. Fornitura che Teheran continua a negare.

(di Filippo Cicciù/ANSA)

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