Meloni alla Camera: “Io underdog, stravolgerò ancora i pronostici”

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera dei Deputati per le dichiarazioni programmatiche del Governo
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla Camera dei Deputati per le dichiarazioni programmatiche del Governo. (Ufficio stampa Presidenza del Consiglio)

ROMA. – Giorgia Meloni chiede alla Camera la fiducia e illustra il suo programma di legislatura. Un intervento che dura 70 minuti e che riceve ben 70 applausi. Visibilmente emozionata, ma forse anche un po’ provata per le tensioni degli ultimi giorni, traccia le linee guida del nuovo Esecutivo partendo da tre questioni fondamentali: ribadire la convinta adesione dell’Italia all’Ue e alla Nato; assicurare il sostegno a Kiev; necessità di fare le riforme, prime tra tutte quelle per il presidenzialismo e per l’autonomia differenziata.

Poi ringrazia Mattarella per “i preziosi consigli”, Papa Francesco e Giovanni Paolo II. E numerose sono le citazioni, da San Benedetto, il santo italiano considerato tra i fondatori d’Europa a Montesquieu. Legge, ma spesso va anche a braccio. Seduta tra i due vicepremier: Matteo Salvini e Antonio Tajani, confessa di sentire sulle spalle tutto il peso di essere la prima donna premier e, lasciando in soffitta finalmente la metafora calcistica, definisce l’Italia come “la nave più bella del mondo”. Una nave che ora è in “piena tempesta” ma che, se rattoppata e aggiustata come si deve, può ancora arrivare felicemente in porto.

Che è poi l’obiettivo principale del suo Governo perché “noi – sottolinea – siamo qui per ricucire le vele strappate”. Giorgia Meloni parla anche di infrastrutture che uniscano il Nord con il Sud, il Tirreno con l’Adriatico e soprattutto le isole, anche se il ponte sullo stretto di Messina, citato da Salvini nei giorni scorsi, non lo menziona mai. Assicura che verranno sfruttati i giacimenti di gas che sono in Italia e che contro l’inflazione è necessario rivedere il sistema fiscale e mettere in campo alcune misure come il taglio di 5 punti del cuneo fiscale.

Verranno dati poteri e risorse per Roma Capitale. Servono investimenti strutturali per affrontare l’emergenza climatica e, a questo proposito ricorda le vittime delle alluvioni nelle Marche, tra i pochi momenti in cui tutti i parlamentari, anche quelli d’opposizione, si alzano in piedi. Va sostenuto il lavoro e vanno contrastate le morti bianche “perché come ha ricordato anche il sindacato non si può accettare che un 18enne come Giuliano De Seta esca di casa per andare a lavorare e non torni mai più”.

Si dovranno continuare ad aiutare imprese e famiglie contro il caro bollette. L’Europa c’è e il motto che deve guidarla è “uniti nella diversità”, ma per quanto riguarda le promesse di “vigilare” su quanto avverrà in Italia, fatte da alcuni Paesi Ue, lei avverte che “gli italiani non devono prendere lezioni da nessuno”. E che la politica estera “non è qualcosa da tagliare con l’accetta”, ma qualcosa da affrontare con moderazione, sempre facendo gli interessi dell’Italia, perché lei, sottolinea con forza, non sarà la “chee leader di nessuno”.

Poi, assicura che lei è pronta a fare quello che va fatto “a costo di non essere compresa e perfino di non essere rieletta”. Perché quello che fa più male all’Italia è l’instabilità politica che spaventa gli investitori e rende più debole il Paese nel contesto internazionale. Ma è quando parla della necessità di dare lavoro e non il reddito di cittadinanza che parte l’ennesima standing ovation che stavolta vede scattare in piedi anche i deputati del Terzo Polo.

Un tributo che i centristi riservano a Meloni anche quando assicura che si indagherà su quanto successo con il Covid perché durante la pandemia “c’è stato chi ha guadagnato miliardi dalla vendita delle mascherine mentre la gente moriva”. E la Commissione d’inchiesta sul Covid, è da sempre una richiesta di Matteo Renzi.

Dopo aver citato le donne italiane che hanno sfondato come lei il soffitto di cristallo, da Grazia Deledda a Samantha Cristoforetti, continua a difendere la famiglia che deve essere protetta perché la donna deve essere libera e non costretta a scegliere tra figli e lavoro. Nel suo intervento la premier non parla mai di Resistenza, ma di Risorgimento e prende le distanze da fascismo e leggi razziali giurando guerra all’antisemitismo e al razzismo.

Quindi, parla di sicurezza e di “cancro mafioso” che va estirpato. Ricorda i 71 suicidi in carcere da inizio anno ed esprime solidarietà alle guardie penitenziare. Poi parla di sè definendosi “un’underdog”, cioè quello che gli inglesi considerano lo sfavorito che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici.

(di Anna Laura Bussa/ANSA)

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