Feijóo: “Frasi di Berlusconi sull’Ucraina infelici, ma l’Italia starà con l’Ue”

Alberto Núñez Feijóo, líder del conservador Partido Popular

MADRID — Le recenti frasi sul conflitto in Ucraina di Silvio Berlusconi, catturate in audio dalla stampa, sono state “molto infelici”: a dirlo è Alberto Núñez Feijóo, leader del Partito Popolare spagnolo. Che tuttavia non ha dubbi sul fatto che l’Italia continuerà a essere “d’accordo” sulla linea “comune” europea in sostegno della “sovranità” di Kiev: la garanzia, spiega l’altresì ex governatore della Galizia, è Antonio Tajani, nuovo vicepremier e ministro degli Esteri italiani, nonché uno dei principali esponenti del centro-destra europeo negli ultimi anni. L’occasione per parlare di questo e altri argomenti è arrivata nel corso di un incontro con corrispondenti stranieri presso la sede centrale del PP, in Calle Génova a Madrid.

Interpellato da La Voce d’Italia, il capo dell’opposizione nel Paese iberico non si è tirato indietro nell’affrontare una questione che in Italia ha sollevato un polverone nei giorni precedenti alla formazione del governo di Giorgia Meloni: le dichiarazioni dell’ex premier Berlusconi sui suoi rapporti con Vladimir Putin e sulla sua visione dell’andamento del conflitto ucraino hanno infatti suscitato più di un dubbio su quanto convinto sia il suo sostegno alla posizione atlantista e pro-UE adottata ufficialmente da Roma.

“Credo che i rapporti personali non possano essere mischiati con i rapporti politici”, dice a riguardo Feijóo. “Si può avere un certo affetto verso un leader politico, ma quando quel leader politico non rispetta le norme fondamentali del diritto internazionale, quando attacca illegalmente un Paese sovrano, la posizione politica deve prevalere sul rapporto personale”.

Ma gli incarichi affidati a Tajani nel nuovo governo sono “una dichiarazione aperta di europeismo”, aggiunge il leader del PP spagnolo: motivo che non gli fa temere svolte indesiderate da parte dell’esecutivo italiano.

Se c’è una cosa su cui il presidente popolare non ha dubbi, è la linea maestra che il suo partito deve seguire nei prossimi mesi sotto la sua guida, mentre l’attualità internazionale viene smossa su più latitudini dagli scossoni provocati da forti venti populisti ed estremisti. E in vista di un intenso ciclo elettorale nel 2023, che comincerà in primavera, con elezioni regionali e comunali, e proseguirà con le politiche, probabilmente in autunno.

“Pensiamo sia molto importante che la Spagna abbia un partito di centro-destra molto potente, che sia un’alternativa al Partito socialista e all’indipendentismo”, spiega Feijóo. “Il nostro obiettivo politico è raccogliere tutto il voto non socialista e non indipendentista, ed essere parte attiva e protagonista della famiglia del Partito popolare europeo, che è senza dubbio una garanzia di europeismo”.

Il leader dell’opposizione vede possibile battere il premier Pedro Sánchez con una maggioranza assoluta, ma tiene in conto la possibilità di dover scendere a qualche tipo di patto con altre formazioni, in particolare con l’estrema destra di Vox. “Non governeremo a qualsiasi costo”, dice. “E in caso di bisogno di aiuti puntuali da parte altri partiti politici, per noi la Costituzione e lo Stato costruito sulle autonomie non sono punti negoziabili”.

In materia economica, principale preoccupazione quotidiana per molti cittadini vista l’elevata inflazione che attanaglia vari Paesi, Feijóo è tornato a insistere sulle proposte che da tempo avanza al governo: tra le principali misure, punterebbe su “sconti fiscali selettivi, rivolti a redditi medio-bassi e temporanei, finanziabili con la riduzione della riduzione della spesa pubblica”.

All’orizzone, l’obiettivo a cui mirare è quell di un “patto sui redditi”, con cui distribuire “il sacrificio che tutti dobbiamo fare di fronte alla crisi”, specificando “quanto aumenteranno gli stipendi per i prossimi 4 o 5 anni, come attutire il carico fiscale dei redditi medio-bassi nel periodo della crisi inflazionistica ed energetica, come garantire a sostenibilità delle pensioni”. Una prospettiva a cui, già mesi fa, aveva fatto riferimento anche il governo.

In risposta a un giornalista olandese, Feijóo ha poi risposto onestamente a un’osservazione sul proprio grado di conoscenza della lingua inglese, descritto come limitato. “Le carenze vanno accettate, e io accetto questa”, ha detto, “sono d’accordo sul fatto che bisogna trovare una soluzione a questo”.

Francesco Rodella / Redazione Madrid

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