Il dibattito sul reato di sedizione si riaffaccia mentre si parla di finanziaria

Il Vice-presidente della Catalogna, Oriol Junqueras. EPA/Quique Garcia

MADRID — Il reato di “sedizione” contemplato nel codice penale spagnolo va cambiato? Il dibattito nel Paese iberico non è nuovo. Questo è infatti uno dei due illeciti penali, insieme a quello di malversazione, attribuiti dalla giustizia ai leader indipendentisti catalani condannati al carcere (e poi graziati) per il tentativo secessionista del 2017. E da tempo partiti e simpatizzanti di questo movimento politico lo considerano non in linea con gli standar europei e ne chiedono la modifica (attualmente prevede una pena massima di 15 anni). Ora, la discussione a riguardo è tornata a riaffacciarsi publicamente, proprio mentre il governo di centro-sinistra tratta con gli indipendentisti di Esquerra Republicana (Erc) un loro eventuale sostegno al progetto di legge di bilancio che va approvato entro fine anno. Allo stesso tempo, Erc ha bisogno di sostegni nel Parlamento della Catalogna per continuare a governare nella regione dopo il passaggio all’opposizione dei soci di Junts per Catalunya.

Come sottolineano media iberici come El Periódico de España, il tema è effettivamente oggetto di discussione tra il Partito Socialista del premier Pedro Sánchez ed Erc. Non più tardi di venerdì scorso, lo stesso primo ministro, in conferenza stampa da Bruxelles, ha sostenuto che “il 2017 ha lasciato lezioni su compiti rimasti incompiuti” e che il codice penale spagnolo “in alcuni delitti non è omologabile” a quelli “delle principali democrazie europee”, un aspetto su cui il governo ha preso “un impegno”. Tuttavia, Sánchez ha ricordato che un aspetto come la modifica della sedizione necessita di “appoggi parlamentari”, situazione che al momento “non pare” essere matura.

Il dibattito si è acceso poi ulteriormente dopo che El País, nella sua edizione odierna, ha scritto che il governo è aperto a ridurre alla metà l’attuale pena massima contemplata per questo crimine: una condizione che avvicinerebbe di molto il castigo previsto a quello di reati simili esistenti nei codici penali di altri Paesi europei.

Diversi esponenti dell’esecutivo si sono oggi espressi a riguardo parlando con giornalisti. Il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska, ad esempio, ha detto che un’eventuale modifica della sedizione “si sta studiando”. Tuttavia, sia lui sia colleghi del governo hanno insistito sulla necessità di una maggioranza parlamentare sufficiente, slegando qualsiasi discussione in merito da quelle sulla legge di bilancio.

Da parte loro, portavoce di Erc come Gabriel Rufián o Marta Vilalta hanno ricordato che un’azione del governo a riguardo un aspetto su cui la formazione non intende fare sconti, pur evitando, allo stesso modo, di condizionare — almeno in pubblico — i discorsi in merito con quelli su altri temi politici in evoluzione. “La gente è più preoccupata del proprio mutuo, di quanto paga al supermercato o di quanto guadagna”, ha detto Rufián a Tve.

Una modifica del reato di sedizione potrebbe riguardare la situazione di persone come Carles Puigdemont, presidente catalano all’epoca dei fatti del 2017 e da allora sfuggito alla giustizia spagnola dopo essersi trasferito in Belgio.

Redazione Madrid

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