Sánchez vede più vicino il traguardo dell’ok alla finanziaria

MADRID — Il traguardo appare ora più vicino. Tre formazioni cruciali per il governo di minoranza di Pedro Sánchez hanno annunciato oggi la propria rinuncia a porre veti sulla totalità del progetto di finanziaria che l’esecutivo ha presentato di recente in Parlamento. Una presa di posizione che, spiega la stampa iberica, semplifica il cammino del premier verso il “sì” alla legge di bilancio, un passaggio delicato e di alto peso specifico per dare garanzia di stabilità alla coalizione tra Partito Socialista e Unidas Podemos. L’ok a questa finanziaria sarebbe il terzo strappato da Sánchez in questa legislatura e probabilmente l’ultimo prima delle elezioni previste nell’autunno del 2023.

Gli annunci dei partner parlamentari del premier disposti ad agevolare l’iter della legge di bilancio — gli indipendentisti catalani di Esquerra Catalana (ERC), gli autonomisti del Partito Nazionalista Basco (PNV) e la sinistra secessionista basca di EH Bildu — sono arrivati oggi, in serie. Per questo venerdì era infatti fissata la scadenza per presentare emendamenti sulla totalità del testo legislativo: i tre partiti, al contrario di quelli dell’opposizione, hanno però rinunciato a questa mossa, sostenendo di voler dar margine a trattative. E così, il progetto del governo potrà ora affrontare la discussione parlamentare senza il rischio di una modifica completa delle sue fondamenta.

Da Bruxelles, dove era impegnato per il Consiglio europeo, Sánchez ha ringraziato il gesto dei tre partiti, già decisivi sia per permettergli di ottenere la fiducia a inizio legislatura, sia per l’approvazione di diverse norme promosse dal suo esecutivo. Il premier ha anche rivendicato quello che considera un successo del proprio esecutivo: “Vorrei sottolineare il valore di mantenere stabilità politica in un momento di straordinaria incertezza, e credo che il governo spagnolo lo sta facendo”, ha detto.

Il premier ha anche elencato alcuni aspetti “centrali” della sua proposta di legge di bilancio: “trasformazione” e “modernizzazione” dell’economia, “reindustrializzazione” legata a digitalizzazione e transizione energetica, “protezione delle classi medie” con misure sociali e maggior pressione fiscale su grandi compagnie.

Questo sì, sia ERC, sia il PNV, sia EH Bildu hanno fatto sapere al premier che il loro voto non verrà regalato. Rispetto a una delle principali rivendicazioni degli indipendentisti catalani, ad esempio, cioè quella di riformare il reato di sedizione a cui sono stati condennati alcuni dei loro principali leader, Sánchez ha lasciato la porta aperta, ma ha puntualizzato: “Servono appoggi parlamentari, che al momento non ci sono”.

Da parte sua, il PNV ha spiegato che la sua posizione sulla legge di bilancio è legata specialmente a un accordo per la riforma del cosiddetto ‘cupo’, ovvero la legge che stabilisce la suddivisione delle risorse tra amministrazione pubblica statale e quella regionale.

Redazione Madrid

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