MADRID — Ora è anche sulla Gazzetta Ufficiale. La nuova norma sulla “memoria democratica”, uno dei cavalli di battaglia del premier spagnolo Pedro Sánchez, ha completato tutto il suo iter legislativo: da domani sarà definitivamente in vigore. Con questo nuovo testo, il governo spagnolo punta a garantire una maggior tutela delle vittime del franchismo e dei loro parenti. “Oggi estinguiamo un debito di decenni con persone che hanno lottato per la democrazia e la libertà”, ha affermato a media il ministro della Presidenza, Félix Bolaños.
La legge, promossa dall’attuale governo di centro-sinistra (Partito Socialista-Unidas Podemos), ha tra i suoi principali obiettivi andare oltre quella di “memoria storica” approvata nel 2007, ai tempi del primo governo del socialista José Luis Rodríguez Zapatero. La motivazione di fondo principale è la volontà di una parte dello spettro politico spagnolo di favorire maggiormente il “risarcimento” delle sofferenze e dei danni inflitti dal regime franchista alle sue vittime: un aspetto che, ancora oggigiorno, suscita spesso accesi dibattiti tra sostenitori di visioni alquanto contrastanti su quali dovrebbero i passi mossi dal Paese per rielaborare alcune delle pagine più oscure e controverse della proproa storia.
Tra varie novità, la norma contempla un maggior sforzo dello Stato nella ricerca delle decine di migliaia di desaparecidos ancora sepolti in fosse comuni dai tempi della Guerra Civile (1936-1939) e della successiva dittatura (1939-1975), amplia le categorie di vittime riconosciute (aggiungendo, ad esempio, persone Lgtb+) e dichiara “illegali” sia il regime franchista sia le condanne emesse dai tribunali dell’epoca.
Inoltre, un’intera sezione del testo è dedicata ad articolare più in dettaglio simboli e situazioni considerati “contrari alla memoria democratica”, e che quindi vanno proibiti o ritirati. Ad esempio, si vieta l’esposizione di ritratti, ma anche “edificazioni”, “placche” o altri elementi” all’interno o all’esterno di luoghi pubblici, l’intitolazione di vie o piazze a personaggi associati al regime franchista (questione che periodicamente continua a generare forti polemiche) e la sepoltura in “luoghi preminenti di pubblico accesso” delle spoglie mortali di dirigenti del golpe militare del 1936.
Quello del trattamento dei resti di vittime del franchismo o delle figure legate alla dittatura è un tema rimasto attuale anche negli ultimi tempi. Ad esempio, proprio oggi, in concomitanza con la pubblicazione della nuova legge sulla Gazzetta Ufficiale, il governo delle isole Baleari ha annunciato il ritrovamento delle spoglie di Aurora Picornell, considerata un’icona della lotta anti-franchista nell’arcipelago. Fucilata nel 1937 a Maiorca, questa sindacalista e attivista femminista nata nel 1912 può essere definita “la Federico García Lorca delle Isole Baleari”, ha spiegato il vicepresidente regionale Juan Pedro Yllanes.
Non molti giorni fa, invece, parenti di José Antonio Primo de Rivera — fondatore del movimento di ispirazione fascista Falange, morto nel 1936 e poi mitizzato dal franchismo — hanno comunicato di voler procedere alla sua esumazione dalla Valle dei Caduti.
Redazione Madrid