I Promessi Sposi tra i libri dell’autunno del Wall Street Journal

Frontispiece de 'I Promessi Sposi.
Frontispiece de 'I Promessi Sposi. (Wikipedia)

NEW YORK. – Alessandro Manzoni con Orhan Pamuk, Ian McEwan e Pershat Tursun: nella nuova traduzione in inglese dell’italianista Michael Moore, ‘I Promessi Sposi’ sono entrati nella hit parade dei libri da leggere questo autunno consigliati dal ‘Wall Street Journal’. “La storia di una coppia di innamorati del Seicento italiano separati dal disegno di un crudele aristocratico è stata finora quasi dimenticata in America.

Michael Moore ci offre la prima traduzione inglese in oltre 50 anni del capolavoro manzoniano, un’opera fondamentale per la letteratura italiana al pari della Divina commedia e del Decamerone”, scrive il giornale affiancando “The Bethroted” a nuovi titoli come “Lessons” di McEwan, “Nights of Plague” di Pamuk e a un’altra traduzione eccellente, “The Backstreets: A Novel From Xinjiang” di Tursun, la prima opera in uiguro ad essere pubblicata in inglese.

Il romanzo di Manzoni è uscito in inglese a metà settembre con la prestigiosa Modern Library di Random House. La traduzione “è una pietra miliare, ha scritto Jumpha Lahiri nella prefazione all’opera “da certosino” di Moore che mette lo scrittore italiano al posto che merita accanto ad altri grandi romanzieri internazionali dell’Ottocento.

Secondo il ‘Wall Street Journal’, ‘I Promessi Sposi’ è “un’epica che definisce una nazione come per le opere di Dumas, Walter Scott e Tolstoi”, ma “ha anche un gusto per l’amore e l’avventura, un interesse per lo studio degli strati sociali e l’abilità di tessere drammi personali con importanti eventi storici”. Sembra strano che un classico di questo calibro “sia rimasto nascosto finora in bella vista”: ora con la “vigorosa e amichevole” traduzione di Moore “il romanzo è sotto gli occhi di tutti”.

Moore, che ha già fatto conoscere ai lettori degli Stati Uniti libri di Calvino, Moravia e Primo Levi ma anche Erri De Luca, Sandro Veronesi e Nicola Gardini, ha lavorato per anni su Manzoni: “Una doppia prova d’amore” verso la lingua italiana, ma anche verso l’americano, che “non è vero che non abbia eloquenza”, è la spiegazione data dall’italianista alla monumentale impresa di traghettare ‘The Bethroted’ nel ventunesimo secolo.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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