L’attivista trans Carla Antonelli lascia il PSOE

Carla Antonelli

MADRID — La discussa ‘legge trans’ continua a generare tensioni nell’ambito del centro-sinistra spagnolo. Nelle ultime ore, a creare particolare scalpore è stata la decisione di Carla Antonelli, storica attivista e prima parlamentare transessuale nel Paese, di abbandonare il Partito Socialista, nel quale ha militato per decenni. Il motivo principale, secondo quanto ha spiegato, è il suo dissenso rispetto alla posizione assunta dalla formazione a favore di prolungare i tempi per il dibattito in Parlamento sulla nuova norma, che trova in disaccordo un settore del femminismo socialista. Uno degli aspetti principali del testo legislativo, fortemente appoggiato dalla ministra delle Pari Opportunità Irene Montero e da collettivi LGBT+, è il “riconoscimento della libera determinazione di genere”.

In un messaggio sui social, Antonelli — il cui nome all’anagrafe è Carla Delgado Gómez — ha affermato di aver preso la decisione con “immenso e profondo dolore”. Secondo quando ha spiegato, il suo timore è che la decisione del PSOE di favorire la proroga dei termini per presentare emendamenti sulla legge — approvata dal Consiglio dei Ministri diversi mesi fa — contribuisca a mettere i bastoni tra le ruote alla sua approvazione parlamentare.

“Ciò significa e implica che andremo al 2023. A Gennaio è tutto fermo, e a febbraio e marzo saremo immersi nelle elezioni regionali e comunali, una scusa perfetta per altri ‘tuttavia”, ha spiegato l’attivista all’agenzia EFE.

Tale presa di posizione del partito che ha sostenuto per circa 45 anni ha portato Antonelli a chiedere “la cancellazione” della sua “iscrizione come militante”. “Ci sono gocce che fanno traboccare il vaso”, ha aggiunto l’ex deputata regionale madrilena, sostenendo che ciò che sta accadendo si deve a “una guerra di potere” interna che sta portando a “usare come capro espiatorio un collettivo di migliaia di persone”.

“Esorto e invito il primo ministro, Pedro Sánchez (altresì attuale leader del PSOE ndr), a rimettere la legge sui binari giusti”, aveva scritto Antonelli. “Perché il socialismo, se non è coraggioso non è socialismo”.

La legge aveva superato un primo iter, ovvero quello del doppio passaggio e approvazione nel Cdm del governo formato proprio dal PSOE e da Unidas Podemos, il partito di Irene Montero. Già negli anni scorsi, la proposta di legge, che prevede in particolare meno ostacoli per permettere alle persone trans di cambiare le proprie generalità anagrafiche, anche nel caso di minori dai 14 anni in su, aveva suscitato critiche da una parte del femminismo, rappresentato, tra altre figure, dall’ex vicepremier Carmen Calvo.

La ministra delle Pari Opportunità, da parte sua, aveva considerato una “cattiva notizia” che “PSOE e PP abbiano deciso di ritardare l’elaborazione della legge trans e dei diritti LGTBI”. “Non possiamo far aspettare le persone trans e la comunità LGBTI più a lungo”, ha scritto in un tweet. In dichiarazioni a cronisti, Montero ha anche espresso solidarietà a Carla Antonelli.

“Il periodo per presentare emendamenti si estende nel 99% dei casi, perché ci sono leggi molto importanti che i gruppi vogliono elaborare maggiormente”, ha invece sostenuto su TVE la ministra del Tesoro María Jesús Montero, vicesegretaria generale del PSOE. “Ci tengo a ricordare ai cittadini che i grandi progressi di questo Paese”, ha aggiunto, “portano la marca del Partito Socialista”.

Redazione Madrid