Il PP vede “più vicino” un accordo con il PSOE sul Csm

Sánchez y Feijóo

MADRID —  Il Partito Popolare spagnolo vede ora “più vicino” un accordo con i socialisti per il rinnovo del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), bloccato da quasi quattro anni. I negoziati “discreti” in corso tra le due parti non paiono aver subito influenze negative dal confronto diretto di ieri in Senato tra il premier Pedro Sánchez e il leader dell’opposizione, Alberto Feijóo, i quali non si sono risparmiati dure stoccate dialettiche reciproche, pur lasciando al margine la spinosa questione della giustizia. “Stanno avvenendo passi avanti”, ha affermato oggi a TVE Elías Bendodo, coordinatore generale del PP. “Questi argomenti vanno gestiti con la massima discrezione”, ha replicato sullo stesso canale la ministra del Tesoro, la socialista María Jesús Montero. “molte volte siamo stati vicini a un’intesa e poi non se n’è fatto nulla”.

Sempre su TVE, lo stesso Bendodo ha condiviso con Montero la necessità di valutare con “prudenza” gli sviluppi delle trattative, ravvivatesi dopo che il presidente del Csm, Carlos Lesmes, ha rassegnato le dimissioni per la situazione di “insostenibile” stallo politico rispetto al rinnovo di organi giudiziari cruciali. “Riconosco che ci sono progressi, a buon ritmo, e che sono in corso contatti, moltiplicatisi nelle ultime ore e giorni”, ha però aggiunto il popolare, “spero che si possa raggiungere un accordo più prima che poi”.

Più abbottonata, invece, la ministra Montero, che nel PSOE ricopre la carica di vice di Pedro Sánchez. “Prima che un accordo sia firmato dalle due parti, non possiamo cantar vittoria”, ha detto, “già si è visto che, in altri accordi, qualcuno si è tirato indietro all’ultimo momento”. La ministra ha anche ricordato che “il rinnovo dell’organo di governo dei giudici è un mandato costituzionale” affidato al Parlamento.

Il blocco nel rinnovo del Csm, a cui si aggiunge quello di parte della Corte Costituzionale, sono visti con preoccupazione dall’Unione Europea, da settori della giustizia e della politica, per il rischio che comportino rallentamenti nel funzionamento del sistema.

Rispetto al dibattito di ieri in Senato, sia Bendodo sia Montero hanno offerto un bilancio di com’è andata. “È stato diverso da quello precedente (avvenuto a settembre)”, ha detto il popolare, “più disteso”. E ha aggiunto: “L’evidente cambio di tono del presidente, rispetto a quello poco rispettoso del primo dibattito, è un riconoscimento implicito del fatto che allora si era sbagliato”. Bendodo ha poi accusato il governo di “vivere in una realtà parallela”, credendo che “continuare a riempire gli spagnoli di tasse permetterà di attenuare i loro problemi, ma è esattamente il contrario”.

“Si è visto un presidente solido, con capacità di trasmettere speranza”, ha detto da parte sua Montero, “mentre ho visto un leader dell’opposizione concentrato semplicitamente sul cercare di logorare il governo, senza nessuna capacità di proposta”, aggiunto. “Il tono usato da ciascuno, a mio avviso, passa più in secondo piano”.

Redazione Madrid

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