Sfida Sánchez-Feijóo in Senato con le trattative per la giustizia sullo sfondo

Cortesia del Senato spagnolo
Cortesia del Senato spagnolo

MADRID — Un duello in cui non sono mancate le consuete stoccate retoriche. Ma con toni leggermente più smorzati di altre volte vista la concomitanza di trattative politiche “discrete” per il rinnovo di organi giudiziari cruciali. Si è svolto in questo clima — affermano diverse cronache parlamentari — il terzo ‘faccia a faccia’ diretto tra il premier spagnolo Pedro Sánchez e il leader dell’opposizione, Alberto Feijóo. A differenza dell’ultimo confronto diretto fra i due, questa volta il secondo è apparso più proclive ad affondi duri, benché anche il primo ministro non abbia rinunciato a certe staffilate.

Nella prima parte del dibattito, nel quale, per regolamento, il premier aveva a disposizione più tempo del rivale, Sánchez si è concentrato sulle risposte del suo governo alla crisi internazionale in corso, in particolare sul fronte energetico. “Eviteremo la recessione nel 2023”, ha affermato facendo riferimento ai dati “dei più prestigiosi” organismi internazionali. “Saremo leader in Europa in quanto a crescita”, ha aggiunto, “ma dev’essere chiaro a tutti: se gli indicatori attuali si mantengono, non c’è niente da celebrare”.

Ribadendo l’obiettivo di difendere “la maggioranza sociale” del Paese, il premier ha poi fatto una promessa. “Metteremo in campo tutte le risorse necessarie per continuare a difendere la gente comune, ha sostenuto, dicendo anche che il suo esecutivo si sta preparando “per qualsiasi eventualità” e i cittadini “devono stare tranquilli”.

In risposta, Feijóo ha invece optato per toni aspri. “La migliore decisione politica, economica e sociale è cambiare il governo. I cittadini hanno smesso di credere in lei”, ha affermato il leader dell’opposizione, che ha anche ironizzato sul fatto che molte analisi demoscopiche, negli ultimi tempi, lo danno in vantaggio rispetto a Sánchez. “Lei è preoccupato per le prossime elezioni”, ha detto, “mentre a me non preoccupano… e come potrebbe non essere così, visto quanto sta andando bene nei sondaggi?”.

Nella successiva replica, anche il primo ministro ha adottato uno stile più aggressivo. “Oltre a offese e bugie, io non so che proposte ha portato lei qui oggi”, ha affermato il premier in un passaggio del suo intervento. “Bisogna parlare chiaro, signor Feijóo, non stare in quella sua ambiguità calcolata”, ha aggiunto, “dica all’élite che l’appoggia che bisogna pagare le tasse e bisogna aumentare il salario minimo interprofessionale”.

Ancor più dura la seguente risposta del leader popolare, che ha chiesto a Sánchez di ritirare la proposta di legge del bilancio del suo governo, definita “l’eredità di un politico che crede che dopo di lui la Spagna abbasserà la serranda”. Feijóo ha inoltre chiesto al premier di essere “più umile”. “Torni alla realtà”, gli ha detto “perché il governo si sta rendendo ridicolo. Torni alla realtà che vive il suo Paese, quella della gente”.

In tutto questo, la cruciale situazione dello stallo sul rinnovo di Consiglio Superiore della Magistratura e Corte Costituzionale, oggetto di negoziati tra il Partito Socialista e il Partito Popolare, è stata praticamente evitata, salvo un breve riferimento di Sánchez. “Pare che potremo arrivare a un accordo sul rinnovo di due importanti organi”, ha detto, “e credo che sia importante lasciare questo tema al margine”.

Redazione Madrid