Donna molestata da agenti, sale la rabbia in Iran

Manifestazione di protesta per l'uccisione di Mahsa Amini incarcerata per non indossare il velo in Iran.
Manifestazione di protesta per l'uccisione di Mahsa Amini incarcerata per non indossare il velo in Iran. (Photo by SAFIN HAMED / AFP)

ROMA. – Non annuncia tregua il movimento di protesta in Iran, entrato nella quinta settimana, scatenato dalla morte di Mahsa Amini, la 22enne curda deceduta tre giorni dopo il suo arresto da parte della polizia morale per non aver indossato correttamente lo hijab, il velo islamico.

Gli attivisti hanno lanciato appelli a proteste di massa nel fine settimana in tutto il paese, mentre parallelamente non si sono fermate le violente repressioni del regime che hanno portato ad un numero altissimo di morti, 144 per Amnesty International, tra cui 23 minorenni.

In questo contesto infuocato, denunciato oggi dai ministri delle pari opportunità del G7 che hanno chiesto il pieno rispetto dei diritti delle donne, sta impressionando e creando polemiche un video che ritrae alcuni esponenti delle temibili forze antisommossa che aggrediscono sessualmente una manifestante mentre cercavano di arrestarla in pieno giorno.

Nelle immagini – girate a Teheran mercoledì scorso – si vede un gruppo di agenti con indosso dei caschi che circondano una donna su una strada principale. Uno di loro la afferra per il collo e la conduce in mezzo ad altri poliziotti, molti dei quali in motocicletta. La donna viene spinta verso una delle moto, mentre un altro agente le si avvicina alle spalle e la palpeggia con una mano.

Il regime teocratico continua però a rimanere chiuso a riccio. Oggi ha criticato il presidente francese, Emmanuel Macron, per le “ingerenze” negli affari iraniani per aver preso posizione in favore delle proteste. I commenti del leader francese sono “invadenti” e incoraggiano “le persone violente e chi infrange le leggi”, ha dichiarato in una nota il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani.

Nella capitale la tensione è palpabile. Le autorità hanno subito uno smacco dopo essere state costrette a togliere un cartellone posto in una piazza centrale a favore del velo islamico. Le donne riprese nella gigantografia hanno denunciato di essere state usate a sostegno del governo e dell’obbligo di indossare l’hijab.

L’indignazione per la morte della 22enne curdo-iraniana ha scatenato la più grande ondata di proteste in Iran dalle manifestazioni del 2019 indette per l’aumento dei prezzi del gas, in un paese ricco di petrolio. Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace 2003, non ha dubbi: “Sembra l’inizio della rivoluzione”.

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