La siccità morde, laghi al minimo e Po sotto media

La confluenza tra fiume Po e fiume Ticino presso il Ponte della Becca (PV).
La confluenza tra fiume Po e fiume Ticino presso il Ponte della Becca (PV). ANSA/COLDIRETTI

BOLOGNA. – Mentre l’Italia è ancora spaccata a metà dal maltempo che imperversa soprattutto nella parte centro-meridionale la siccità morde ancora, proprio per la lunga coda estiva al Nord dove i laghi alpini toccano il minimo storico e il fiume Po ha livelli molto sotto la media di stagione. È una situazione che preoccupa anche perché di pari passo col deficit idrico aumenta il rischio idrogeologico di alcuni corsi d’acqua. Coi terreni più aridi, che non assorbono regolarmente pioggia, le precipitazioni forti e improvvise non fanno altro che moltiplicare la possibilità di alluvioni. Da domenica tra l’altro è attesa una nuova ondata di caldo anomalo.

A evidenziare la gravità della situazione sono gli ultimi dati dell’Osservatorio dell’Autorità distrettuale del Po-MiTe. Dopo i vari record negativi toccati quest’estate dal Po ora tocca ai laghi alpini, con minimi storici per il periodo in particolare per il riempimento dei bacini lombardi. Le riserve stoccate sono pesantemente sottodimensionate: il Lago Maggiore è pieno solo al 19%, il Lago di Como al 9%, Lago d’Iseo-d’Idro all’8%, Lago di Garda al 22%.

Tanto per fare un esempio, in Lombardia in questo periodo dell’anno la somma delle quantità complessive contenute nei laghi solitamente si aggira attorno ai 550 milioni di metri cubi invasati. Oggi se ne registrano 169. Al Po comunque non va meglio. Quasi tutta la Pianura Padana ha indicatori idro-meteo-climatici del tutto negativi, sotto le medie. Le piogge sporadiche di inizio ottobre non hanno inciso in modo sufficiente a invertire gli equilibri.

A Piacenza la portata del Po è di 297 metri cubi al secondo, a fronte di un valore della media del periodo che dovrebbe invece misurare 770 metri cubi. Cremona è a 387 invece di 961, Boretto (Reggio Emilia) 447 invece 1015, Borgoforte (Mantova) 502 invece di 1126, Pontelagoscuro (Ferrara) 498 invece di 1213.

È soprattutto in Lombardia e Piemonte che la “magra estrema” non accenna ad attenuarsi. Piogge sono attese solo a fine mese, mentre le temperature registrate nei primi dieci giorni di ottobre sono anche di 2-3 gradi superiori alle medie nei valori massimi di stagione. Risultano assai impoverite le falde sotterranee con una situazione idrologica di Po e affluenti molto considerata deficitaria.

È quello che evidenzia pure l’Associazione italiana dei consorzi di bacino (Anbi). “Molti degli alvei oggi in secca sono stati, nel recente passato, protagonisti di disastrose esondazioni – sottolinea Francesco Vincenzi, presidente Anbi – I Consorzi di bonifica monitorano il territorio di competenza ma va sollecitata l’attenzione anche delle comunità locali, perché un territorio arido è uno straordinario acceleratore della velocità delle acque di pioggia”.

(Di Stefania Passarella/ANSA)

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