La Juve crolla ad Haifa, Champions appesa a un filo

Omer Atzili festeggia il gol contro la Juventus, Bonucci lo guarda sconsolato.
Omer Atzili festeggia il gol contro la Juventus, Bonucci lo guarda sconsolato.. EPA/ABIR SULTAN

TORINO. – E’ un incubo che non finisce mai quest’anno per la Juve, che cade anche in Israele e ora è tempesta totale. Con tre soli punti nel girone le possibilità di passare agli ottavi di Champions sono ridotte al lumicino. Il 2-0 firmato Atzili manda in crisi i bianconeri e Allegri, sempre più nel mirino della critica e sempre più vicino all’eliminazione dalla coppa più prestigiosa. E, anzi, ora è pure in dubbio la “retrocessione” in Europa League, con gli israeliani che agganciano Bonucci e compagni. In più, c’è la tegola Di Maria, uscito per l’ennesimo problema muscolare. E in campionato, con la squadra all’ottavo posto, incombe un derby in casa del Torino che è partita delicatissima.

Allegri riserva due sorprese: con Bonucci non c’è Bremer ma Rugani, sulla corsia mancina non gioca Kostic bensì Cuadrado con McKennie sull’out opposto. “Hanno giocato tanto, ho bisogno di energie fresche” la spiegazione del tecnico che punta su Danilo nonostante la diffida e in mediana si affida alla coppia Paredes-Rabiot, in attacco Di Maria e Vlahovic.

Il Maccabi Haifa è decisamente più offensivo e coraggioso rispetto all’andata, con Atzili dal primo minuto nel tridente insieme a David e Pierrot e con Chery piazzato sulla linea dei centrocampisti. Bakhar chiede l’aiuto ai 30mila dell’Ofer per tentare l’impresa, i bianconeri sono sorpresi dall’avvio veemente dei padroni di casa e già dopo quattro minuti rischiano di andare sotto, con Szczesny a respingere il colpo di testa di Pierrot.

Poi, al 7′, l’azione fotocopia che porta avanti gli israeliani: sul traversone di Cornud, Atzili si inserisce e, dimenticato dai difensori della Juve, fa centro per l’1-0. La squadra di Allegri non reagisce ed è salvata dalla traversa sulla punizione di Chery e dalla parata di Szczesny ancora su Atzili, l’incubo prosegue al 24′ quando Di Maria fa uno scatto e si ferma per un fastidio al flessore destro. La faccia del Fideo dice tutto, l’argentino viene sostituito da Milik e adesso si attenderanno gli esami strumentali per capire l’entità dello stop.

Sul campo, intanto, i bianconeri non costruiscono praticamente nulla e anzi rischiano ancora, con Atzili che in girata dal cuore dell’area non inquadra lo specchio. Il raddoppio è nell’aria, i bianconeri sono scoperti e al 42′ beccano anche il secondo: è ancora Atzili a bucare Szczesny con un gran mancino sotto la traversa. Nel finale, però, c’è la prima occasione per la Juve, con Cohen bravo a respingere il colpo di testa di Vlahovic e Milik che non riesce nel tap-in.

Bakhar ne conferma undici su undici per la ripresa, Allegri lascia negli spogliatoi McKennie e Paredes e lancia Kostic e Locatelli. L’atteggiamento dei bianconeri è diverso, nei primi dieci minuti vengono conquistati sei corner ma l’unico pericolo è un colpo di testa di Rugani deviato da Cohen. Al 66′ Bakhar concede la standing ovation ad Atzili e comincia a difendersi inserendo un centrale come Seck, Allegri diventa più offensivo togliendo Danilo per Kean.

La Juve non è convinta della scelta di Lahoz di far correre sulla spinta di Cornud (già ammonito) su Cuadrado in area di rigore, il tecnico ci prova anche con Soulé per Alex Sandro. La spinta positiva di inizio ripresa, però, è svanita presto e nel finale c’è spazio soltanto per un tentativo del colombiano e uno di Milik dalla distanza. La Juve crolla in Israele, Allegri torna a tremare e il tabù trasferte continua: i bianconeri non vincono da aprile, sabato c’è il derby. E si giocherà in casa del Toro.

Lascia un commento