Champions: Tomori rosso e rigore, Milan ko col Chelsea

Il momento della discussa espulsione di Fikayo Tomori.
Il momento della discussa espulsione di Fikayo Tomori. ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO. – Una serata di Champions amara per il Milan. La partita dei rossoneri dura appena 18 minuti. Poi la decisione choc di Siebert: rigore per il Chelsea e rosso diretto a Tomori. Milan in dieci per più di un’ora di gioco, e sotto di un gol. Finirà 2-0 per il Chelsea, ma le chance di qualificazione dei rossoneri restano vive visto il pari tra Dinamo Zagabria e Salisburgo.

Pioli aveva chiesto al Milan di dimostrare che lo 0-3 subito a Stamford Bridge era stato un episodio, e invece è stato proprio un episodio a dare la spinta per il nuovo, pesante ko contro i londinesi, questa volta a San Siro. In apertura di match, infatti, l’intransigente direttore di gara, fischia con sicurezza un fallo di Tomori su Mount. Il difensore rossonero si appoggia con la mano sulle spalle dell’attaccante Blues lanciato a rete.

Un gesto di lieve entità ma valutato dall’arbitro come fallo di trattenuta ed essendo una chiara occasione da gol, il rosso diventa inevitabile perché l’infrazione in questione non deriva da un tentativo di giocare la palla di Tomori ma solo di ostacolare l’avversario. Regolamento alla mano, l’espulsione è corretta una volta fischiato il fallo. Ma il dubbio è sulla valutazione del fallo stesso.

Il Milan si raduna intorno a Siebert e protesta sconsolato, quasi perplesso. Pioli da bordo campo è una furia. Ma la decisione è presa, la partita compromessa. Sul dischetto va Jorginho che questa volta non sbaglia e spiazza Tatarusanu. Il Milan cerca di riorganizzarsi, di non abbattersi. Ma contro una squadra che ha speso 300 milioni in una sessione di mercato, diventa un’impresa impossibile.

Al 27′ i rossoneri avrebbero anche l’occasione clamorosa del pari ma Giroud di testa, libero in area, non inquadra la porta. Errore che sembra una condanna sull’esito della sfida e a complicare tutto c’è una gestione della gara da parte di Siebert che lascia perplessi giocatori e tifosi. Sei i cartellini estratti nel primo tempo (dieci totali a fine gara), tanti per il metro solitamente utilizzato in Europa.

Ad affossare le ultime speranze del Milan è Aubameyang al 34′ che concretizza una bella azione corale iniziata da Kovacic con assist del solito Mount. Doveva essere la partita della rivincita e del riscatto per il Milan, dopo il 3-0 dell’andata, invece l’evoluzione della sfida lascia l’amaro in bocca. Le speranze di qualificazione, però, non sono spente.

Il pari tra Salisburgo e Dinamo Zagabria tiene ancora aperti i giochi. E’ il Chelsea a guidare la classifica, Salisburgo e Milan seguono a 4 punti, poi la Dinamo Zagabria a 3. Decisive saranno le ultime due partite. Anche se per molti tifosi è facile rievocare i torti arbitrali subiti lo scorso anno in Champions League contro l’Atletico Madrid e sui social si grida alla costante e alla mancanza di rispetto in campo internazionale.

Al Milan, comunque, va il merito di non essersi scomposto, riuscendo anche a costruire qualche buona chance ma vanificata dalle conclusioni imprecise, come quella largamente fuori misura di Dest. Negli ultimi minuti, Pioli concede un po’ di riposo a Leao, Theo Hernandez, Giroud. La testa corre già al Verona, avversario di domenica in campionato. Alla Champions si penserà tra dieci giorni, nella bolgia infuocata di Zagabria il Milan sarà obbligato a vincere.

Non ci sarà Tomori, squalificato dopo l’espulsione di oggi ma potrebbe tornare Maignan o qualche altro infortunato. Ora Pioli dovrà cancellare due partite dalla mente dei giocatori, andata e ritorno, sperando che non sia già troppo tardi per raggiungere l’obiettivo chiesto dal club, la qualificazione agli ottavi.

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