Il presidente di Csm e Corte Suprema si dimette per lo stallo sulla giustizia

MADRID — Tanto tuonò che piovve. Il presidente del Consiglio superiore della magistratura e della Corte suprema della Spagna, Carlos Lesmes, ha dato compimento alla minaccia di dimettersi in caso di mancato rinnovo di organi di giustizia cruciali, in primis quello del Csm stesso. Dopo aver preannunciato la decisione ieri, il magistrato ha presentato la sua rinuncia formalmente oggi. La notizia ha subito avuto ripercussioni politiche, con il premier Pedro Sánchez e il leader dell’opposizione Alberto Feijóo riuniti per parlare del tema. “Ora ne discuteremo sul serio”, ha detto in seguito il ministro della Presidenza Félix Bolaños, dopo anni di mancanza di accordi su questo fronte in Parlamento, responsabile del rinnovo del Csm secondo la Costituzione.

“Con ogni speranza di rettifica della situazione ormai perduta e di fronte al palese deterioramento della Corte suprema e del Consiglio superiore della magistratura, che non posso evitare, la mia presenza a capo di queste istituzioni non è più utile e sarebbe anche contraria alla mia stessa coscienza professionale”, ha spiegato ieri Lesmes in un video. “Adotto questa decisione per rispetto alla dignità delle istituzioni che presiedo”, ha aggiunto, dichiarando poi che la sua intenzione è di tornare “immediatamente” al suo posto di magistrato della Corte Suprema.

Lesmes aveva minacciato tale passo già a inizio settembre— in un atto giudiziario solenne a cui assistette anche il re di Spagna Felipe VI — definendo la situazione degli organi di giustizia “insostenibile”. In quell’occasione, aveva chiesto  ufficialmente a Sánchez e Feijóo di riunirsi “urgentemente” per provare a sbloccare la situazione. “I contatti sviluppati in questi giorni, di cui sono stato informato, non hanno dato alcun esito positivo”, ha dichiarato il magistrato. A nulla è valsa, a quanto pare, anche la recente visita a Madrid del commissario Ue per la Giustizia Didier Reynders, atterrato in Spagna con la volontà di svolgere un compito di “mediazione”.

Oltre al Csm, in funzionamento ad interim da quasi quattro anni, anche il rinnovo di una parte della Corte Costituzionale, affidato dalla legge ai Csm stesso, è bloccato per un’impasse creatasi tra il blocco di giudici conservatori e quello dei progressisti che lo compongono.

Il governo ha reso noto che Sánchez aveva chiesto un riunione a Feijóo, leader del Partito Popolare, subito dopo l’annuncio di Lesmes di ieri. All’incontro hanno parzialmente preso parte anche il ministro della Presidenza Félix Bolaños, da un lato, e Ernesto González Pons, uno degli uomini di fiducia di Feijóo.

Questi ultimi si sono poi presentati in conferenza stampa di fronte ai giornalisti. “Vogliamo arrivare a risultati quanto prima”, ha affermato Bolaños, che ha valutato la situazione “molto grave”. “L’incontro è servito per negoziare di nuovo e per fare in modo che il dialogo sia il nostro nuovo quadro di riferimento” ha aggiunto il secondo. “I contatti tra Sánchez e Feijóo saranno frequenti”, ha anche detto.

Nessuno dei due tuttavia, è sceso nei dettagli sul perché lo sblocco di questo stallo sia in ritardo di anni e su quale punto di accordo puntano a trovare le due parti.

Redazione Madrid

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