Landini al governo: “Soluzioni insieme, voce al lavoro”

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sul palco della manifestazione nazionale "Italia, Europa ascoltate il lavoro",
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sul palco della manifestazione nazionale "Italia, Europa ascoltate il lavoro", Roma, 08 ottobre 2022. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Un anno dopo l’assalto alla sede di corso d’Italia, la Cgil scende in piazza per chiedere di “ascoltare il lavoro”. Una manifestazione decisa prima dell’esito elettorale e, chiarisce dal palco il segretario generale Maurizio Landini, “non contro qualcuno” né contro il prossimo governo di centrodestra, che è ancora da “misurare”. Ma “per rilanciare le proposte per cambiare il Paese” e affrontare la situazione di emergenza che sta vivendo. Rimettendo al centro innanzitutto il lavoro.

A sostenere le ragioni del lavoro al corteo e poi in piazza ci sono diversi esponenti della sinistra, anche del governo uscente: il ministro dem del Lavoro, Andrea Orlando, che si unisce al corteo e arriva in piazza del Popolo. Perché condividere “la parola d’ordine” del sindacato e insiste sul dialogo sociale e sull’urgenza di intervenire sulla questione dei salari e del lavoro povero.

C’è il leader M5s Giuseppe Conte, che raggiunge direttamente la piazza: quando c’è da condurre “battaglie contro le buste paga da fame, il precariato selvaggio, quindi per restituire dignità al lavoro siamo in prima fila”, sottolinea. E c’è il segretario del Pd. Enrico Letta, che invece arriva in serata nella sede di corso d’Italia, aperta per l’occasione: una visita per “non dimenticare quella violenza neofascista che ha lasciato una ferita nel Paese”.

In visita al palazzo anche il deputato di FdI e vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, che torna a condannare l’attacco “vergognoso” e a portare la solidarietà al sindacato. Arrivano anche la vicepresidente del M5s Paola Taverna e Nicola Fratoianni (Si), presente anche alla manifestazione. Tutti accolti da Landini, che fa gli onori di casa.

La piazza avanza proposte. Lancia un appello e un programma, con le dieci proposte del sindacato: dal tetto alle bollette alla tutela del potere d’acquisto, dallo stop alla precarietà al fisco. Una serie di temi da affrontare e su cui confrontarsi con il nuovo governo a guida FdI. Verso il quale non c’è alcuna pregiudiziale, ripete Landini, perché conta il merito.

E anche il metodo: “Non abbiamo bisogno di uomini soli al comando. Abbiamo già pagato pesantemente in questi anni, sia per quelli che dicevano di essere di destra che di sinistra e poi facevano le stesse politiche. Bisogna trovare tutti insieme le soluzioni. Non siamo qui contro qualcuno”, dice Landini dal palco parlando ad una piazza piena. Un riferimento indiretto ad un post della leader di FdI che in mattinata aveva criticato le piazze della sinistra, contro un governo non ancora insediato, chiarendo poi – successivamente – di non aver fatto riferimento alla manifestazione Cgil.

La richiesta rilanciata da Landini è chiara: quella di “ascoltare il lavoro”, con l’obiettivo di “riformare il Paese per rimettere al centro il lavoro, i diritti e la giustizia sociale”. Per avanzare proposte e per rivendicare di essere coinvolti. E’ questo il punto centrale, ripete al governo che sta per nascere al quale dà “un consiglio”, quello di non utilizzare il metodo dell’ “informativa”, altrimenti – avverte – “eviti di chiamarci a palazzo Chigi perché non abbiamo intenzione di fare i servi sciocchi di qualcuno”.

Restano le proposte e le risposte da mettere in campo, per evitare una situazione “sociale esplosiva”. Landini parla di diverse emergenze, la difesa dei salari, delle pensioni e del sistema industriale, la questione delle bollette che richiede un intervento “immediato” andando a prendere i soldi dagli extraprofitti. Al centro anche la questione del fisco: il leader della Cgil dice no alla flat tax e chiede una riforma fiscale “vera”, che vada a ridurre le tasse sui lavoratori dipendenti e sui pensionati a partire dai redditi più bassi e a rafforzare la lotta all’evasione.

(di Barbara Marchegiani/ANSA)

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