Giuliano Amato punta sul regionalismo cooperativo: “La Spagna se ne può avvalere”

Giuliano Amato in una foto d'archivio.

MADRID — Per Giuliano Amato c’è un tipo di regionalismo, quello “cooperativo”, sinora rimasto per lo più inesplorato e che può servire come “antidoto” per affrontare l’odierna “crisi delle democrazie”. Un modello di cui “può avvalersi” anche la Spagna, dove proprio riguardo ai rapporti tra Stato e regioni, in particolare con la Catalogna, si sviluppa uno dei temi politici più delicati e spesso divisivi. Per il noto giurista e politico, ex primo ministro ed ex presidente della Corte costituzionale in Italia, l’opportunità di affrontare questi argomenti è arrivata ieri sera a Madrid, in occasione del suo ingresso, come socio onorario, nella Reale Accademia delle Scienze Morali e Politiche.

Amato, che ha lasciato l’incarico di presidente della Corte Costituzionale il mese scorso, è stato accolto con tutti gli onori del caso dagli esponenti di questa accademia spagnola: in particolare, dal presidente Benigno Pendas García e da Miguel Herrero y Rodríguez de Miñón, considerato uno dei padri costituenti in Spagna, incaricato della laudatio. E qui, presa la parola all’interno della sede dell’istituzione, situata nel pieno centro di Madrid, l’ex premier ha pronunciato il discorso ‘Il regionalismo cooperativo. Una risorsa delle democrazie’. 

Il giurista e politico italiano ha spiegato che intende questo modello di gestione pubblica come un sistema in cui i territori “concorrono” al “bene comune della comunità nazionale” — mettendo in campo le proprie risorse —, mentre lo Stato “ha un compito di coordinamento”, e non quello di “decidere di fare tutto”. Uno schema, ha aggiunto, previsto già sia nella Costituzione italiana sia in quella spagnola, ma che spesso, sinora, non è stato applicato in termini generali, bensì piuttosto in casi precisi (ad esempio, per quanto riguarda il funzionamento del sistema sanitario italiano nella gestione della pandemia).

Proprio la crisi del coronavirus, così come quella ambientale, sono — a detta di Amato — situazioni attuali che mettono a dura prova la tenuta democratica di Stati come i nostri, vista la complessità di decisioni emergenziali che vanno adottate in nome “dell’interesse nazionale” (per esempio, misure sanitarie per tutta la popolazione o di risparmio di risorse naturali come l’acqua). Momenti cruciali in cui si corre il pericolo che movimenti “populisti” approfittino di modelli di gestione statale troppo “centralisti” e introducendo derive “autoritarie”. “Attenti al centralismo”, è stato l’avvertimento di Amato al pubblico presente. 

Secondo l’ex primo ministro italiano, il regionalismo cooperativo potrebbe rivelarsi come “una carta preziosa per sottrarre le democrazie” a questo “rischio”, in quanto permette all’amministrazione centrale di sfruttare la collaborazione della capillarietà territoriale in un modo utile efficace per gestire le differenze tra un luogo e l’altro. Inoltre, ha aggiunto, per funzionare dovrà avvalersi di “procedure partecipative” che possano sostituire il ruolo svolto in passato dai “partiti di massa”, oggi entrati in crisi.

Come esempio concreto, Amato ha proposto il caso della necessità, in alcuni territori di Paesi come Spagna e Italia, di risparmiare acqua per far fronte a fasi di siccità sempre più croniche. “Sarà sacrosanto che sia lo Stato a programmare, in sede nazionale, l’entità del risparmio complessivo da fare e la relativa scansione temporale”, ha detto, “e che sia l’intesa nella Conferenza Stato Regioni ad allocare tale risparmio fra le diverse regioni. Ma una volta fatto questo, chi seguirà il resto? Chi e come farà sorgere nei cittadini, e cioè nelle imprese, nelle scuole, nelle famiglie la coscienza tanto della necessità di ottemperare quanto delle modalità con cui farlo?”

La risposta, ha aggiunto, è presto detta. “Incontriamo qui l’utilità dei processi partecipativi che le autonomie pubbliche, ma anche quelle private, possono mettere in campo (e di cui solo marginalmente disporrebbero gli apparati statali)”. Oltre al lavoro degli enti locali, secondo Amato, può essere utile, in questo senso, quello del “volontariato sociale”.

Come riportato dall’agenzia Europa Press, l’ex premier italiano ha ribadito concetti simili a quelli del suo discorso anche in un breve incontro con media spagnoli. Tuttavia, il giurista e politico ha evitato commenti espliciti sulla stretta attualità italiana.

F.R./Redazione Madrid

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