Incidente ferroviario di Santiago, processo al via dopo nove anni

MADRID — Dopo nove anni di “moltissimo dolore” e rabbia”, il giorno è arrivato. Ha preso il via a Santiago di Compostela il processo per il cosiddetto ‘caso dell’Alvia’, il gravissimo incidente ferroviario avvenuto nel luglio del 2013 alle porte di questa città della Galizia e costato la vita ad 80 persone, con altre circa 145 risultate ferite. Una vicenda contraddistinta anche dalle polemiche, con una parte delle vittime che, a quasi dieci anni di distanza, continua a reclamare “giustizia”, denunciando che una “verità ufficiale” costruita “occulta” le autentiche “responsabilità politiche” dello Stato per quanto successo.

L’incidente del treno Alvia 04155, che percorreva la tratta Madrid-Santiago di Compostela, avvenne la sera del 24 luglio 2013. Le successive perizie tecniche conclusero che il convoglio, condotto dal macchinista Francisco Garzón, deragliò in una curva a gomito mentre viaggiava a 179 km/h, quando il limite di velocità in quel punto era di 80 km/h.

Proprio Garzón è uno dei due imputati nel caso, insieme all’allora direttore per la sicurezza nella circolazione di Adif (la società che gestisce le infrastrutture ferroviare spagnole) Andrés Cortabitarte. In entrambi i casi, la procura chiede quattro anni di carcere per omicidio colposo dovuto a imprudenza professionale, mentre familiari delle vittime e suprestiti reclamano un totale di quasi 58 milioni di euro in termini di risarcimento.

Secondo quanto riportato da diversi media, la difesa del macchinista sostiene che l’incidente avvenne a causa di “carenze” nelle misure di sicurezza sulla linea ferroviaria percorsa. D’altro canto, i legali difensori di Cortabitarte hanno tentato, senza successo, di ottenere dalla giudice responsabile del caso una limitazione delle responsabilità penali a lui attribuite, legate appunto alla possibile mancanza di certe misure di sicurezza.

Il processo, ospitato nel complesso architettonico della Città della Cultura di Santiago per la necessità di spazio sufficiente ad accoglierlo, non sarà breve: attualmente sono chiamati in causa 600 testimoni, il che potrebbe prolungare la fase di deposizioni di fronte alla corte anche per mesi.

La giornata odierna, riporta tra gli altri La Voz de Galicia, è stata contraddistinta da un clima di forte tensione: uno dei momenti salienti è avvenuto quando un uomo, probabilmente il padre di una delle vittime, ha colpito con un pugno sulla nuca Cortabitarte, il quale si stava allontanando dall’aula dopo il processo tra insulti.

Redazione Madrid

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