Champions: ‘Calha’ stende il Barça, l’Inter si rialza

Calhanoglu esulta dopo la rete segnata al Barcellona.

MILANO. – Con le unghie, con i denti, con il cuore e anche con un pizzico di fortuna. L’Inter aveva bisogno di una scintilla per uscire dalla crisi e la scintilla è arrivata: un gol di Calhanoglu manda ko il Barcellona in 90′ di calcio vecchia scuola per i nerazzurri, fatto di difesa e contropiede. Ma un calcio terribilmente efficace, perché i catalani (che recriminano per un tocco di mano in area di Dumfries sul quale il Var non interviene) creano pochi pericoli alla porta di Onana, grazie alla museruola che Skriniar e compagni mettono anche a Lewandowski.

Una vittoria di spirito, per un’Inter decisamente diversa rispetto alla versione molle vista nelle ultime uscite e che rilancia le ambizioni di passaggio agli ottavi di Champions. Con un segnale anche per Simone Inzaghi, la cui fiducia era stata già ribadita dall’ad Giuseppe Marotta nel pre-partita: l’abito del calcio contiano sembra adattarsi meglio ai suoi giocatori.

Una partita nella quale il copione si fa chiaro fin dai primi minuti: l’Inter si chiude per provare a ripartire, mentre il Barcellona fa il proprio gioco di lento possesso-palla, cercando di aprire varchi nella difesa nerazzurra. E la strategia interista in avvio funziona, perché da subito i giocatori di Inzaghi trovano spazi in contropiede, con Calhanoglu che scalda i guantoni del tedesco Ter Stegen, con un gran destro dalla distanza.

L’Inter magari pasticcia, ogni tanto è arruffona anche per l’alta pressione dei catalani, ma ci mette grinta quasi mai vista in campionato e, quando riesce a sviluppare buone idee, si fa sempre pericolosa. Anche se di mezzo ci si mette pure un pizzico di sfortuna, come quando l’arbitro sloveno Vincic, al Var, non concede un netto rigore su tocco di mano in area di Garcia, per un fuorigioco millimetrico di Lautaro in avvio di azione.

Lo spirito diverso rispetto alle ultime uscite porta i nerazzurri a non demordere nemmeno nei momenti di maggiore pressione catalana, venendo premiati nel finale di primo tempo. Merito di Calhanoglu che, dal limite, infila un destro chirurgico che accarezza il palo e s’infila nell’angolino nonostante il gran tuffo di un incolpevole Ter Stegen.

Così, mentre le squadre escono dal campo per l’intervallo, a San Siro risuona ‘Sweet Dreams’, sogni d’oro che tutto il popolo nerazzurro culla per rialzarsi dopo la crisi delle ultime settimane. Sogni che, però, il Barcellona si mette d’impegno per rovinare, partendo da Dembelé che crea la migliore occasione, centrando il palo con un sinistro.

E, proprio da Dembelé, arrivano i pericoli maggiori: cross velenoso che Onana smanaccia male, Pedri è il più lesto e insacca a porta vuota, ma il Var salva l’Inter per un tocco di mano di Ansu Fati e annulla. I nerazzurri, però, sono in apnea: si difendono sempre più vicino alla propria porta e presto diventa un assalto catalano, visto che la formazione di Inzaghi non riesce nemmeno più a uscire dalla metà campo.

Il Barça così nel finale colleziona corner e punizioni, crea qualche pericolo con Dumfries che sfiora l’autogol e un colpo di testa di Busquets. Non aiutano l’affanno interista nemmeno gli 8′ di recupero concessi da Vincic, con tutto San Siro che trema per un tocco di mano di Dumfries sul quale l’arbitro sloveno e il Var sorvolano. Brividi come quelli che Onana corre su un tiro-cross di Dembelé che si spegne fuori di poco. Ma è l’ultimo pericolo e i 70 mila di San Siro.

Lascia un commento