Agricoltori contro caro bollette, aumenti piú 500%

La protesta dei giovani agricoltori contro il caro energia in Piazza a Milano. (ANSA)

ROMA. – Apicoltori, mungitori, viticoltori, cuochi, contadini. Giovani agricoltori schierati tra le balle di fieno, vestiti con gli indumenti da lavoro e muniti di attrezzi, ma soprattutto provvisti della volontà di continuare a costruire il proprio futuro in campagna nonostante le difficoltà.

In centinaia sono scesi oggi in piazza a Milano per protestare contro il caro energia, nel primo giorno del Villaggio Coldiretti a Parco Sempione al grido di slogan come “siamo alla canna del gas” o “non toglieteci il futuro”.

L’obiettivo, denunciare una situazione insostenibile per questa parte più avanzata del settore agricolo che conta, nell’ultimo anno, in media, 17 nuove imprese giovani al giorno per un totale di 56mila aziende guidate dagli under 35, pari a una superficie che è quasi il doppio della media (18,3 ettari di Sau per azienda contro 10,7), un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più.

I rincari energetici hanno costretto queste aziende a ridurre la produzione e ora ne mettono in pericolo la sussistenza. Secondo l’organizzazione, a rischio 1 azienda agricola di giovani su 4. Non solo. Gli effetti scatenati dalla guerra in Ucraina, minacciano la sopravvivenza stessa del Made in Italy a tavola.

Il caro energia, sottolinea la Coldiretti, investe consumatori e agricoltori colpiti direttamente dall’aumento delle bollette, ma anche indirettamente per l’impatto sui costi di produzione. Un trend che porta gli italiani a tagliare gli acquisti di frutta e verdura dell’11% in quantità nel 2022 rispetto allo scorso anno su valori minimi da inizio secolo, ricorda la Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia, aggravando una situazione che nel primo semestre del 2022 ha visto il consumo di frutta attestarsi a 2,6 milioni di tonnellate in quantità.

A causa della crescita record dei prezzi, più di un italiano su due (51%) taglia la spesa nel carrello, con un effetto a valanga sull’intera filiera agroalimentare che dal campo alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale.

La situazione non è migliore nel resto d’Europa, dove secondo l’Eurostat, tra il secondo trimestre 2021 e lo stesso periodo del 2022, i prezzi di fertilizzanti ed energia per la produzione agricola sono aumentati del 36% in Europa, trascinando al rialzo le quotazioni di cereali (+68%), semi oleosi (+59%) e uova (+45%). Per l’Italia, indica Eurostat, gli aumenti hanno superato il 20%.

“La situazione è particolarmente difficile stante l’aumento dei costi energetici. In alcuni casi abbiamo superato il 500% in termini di aumento del costo”, ha spiegato il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini. “Servono provvedimenti di carattere governativo e soprattutto misure di carattere comunitario a sostegno delle imprese agricole dei singoli stati membri”.

Prandini, indica quindi 5 priorità salva imprese per il nuovo Governo: sfruttare i fondi del Pnrr per garantire la sovranità alimentare ed energetica e ammodernare la rete logistica; istituire il Ministero della sovranità agroalimentare e difendere i 35 miliardi di fondi europei oggi a rischio; no al Nutriscore, al cibo sintetico e agli accordi internazionali che penalizzano il Made in Italy; fermare l’invasione di cinghiali; realizzare un piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità.

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