Mancini: cerchiamo una gioia senza il Mondiale

Il ct Roberto Mancini mentre segue il gioco nella partita Italia-Svizzera giocata all'Olimpico.
Il ct Roberto Mancini mentre segue il gioco della nazionale a bordo campo. ANSA/ETTORE FERRARI

FIRENZE. – Contro l’Inghilterra domani sera a Milano (ore 20,45, diretta su Raiuno) l’Italia prova a ripartire in Nations League. Un test importante dopo la mancata qualificazione al Mondiale.

“Una partita così bella non può non darci entusiasmo, peraltro ci ricorda qualcosa – ha sorriso Mancini pensando al trionfo di un anno e mezzo fa a Wembley contro Kane & c. – Aver conquistato l’Europeo dopo 50 anni resterà nel palmares dell’Italia. Ora c’è ancora in ballo il primo posto. Approdare nella fase finale della competizione ci darebbe un po’ di gioia perché fino a dicembre ci sarà da soffrire abbastanza”.

Cinquantaquatrro panchine azzurre domani (raggiungerà Furio Valcareggi e Azeglio Vicini), il ct sta preparando il rilancio: “Abbiamo cominciato a gettare le basi per il futuro, intanto scendiamo in campo con quello spirito di squadra che ci ha sempre contraddistinto. Non sono preoccupato anche se l’Inghilterra sta meglio di noi, è una delle nazionali più forti al mondo, dovremo cercare di giocare bene e in modo semplice”.

Nonostante le tante defezioni che hanno ristretto il numero dei giocatori convocabili: “Ci mancano in effetti diversi elementi importanti. E il fatto che nel nostro campionato giochino pochi italiani è un problema – ha rimarcato – A di là di tutto pensó che i giocatori debbano avere la voglia di venire e stare in Nazionale pure in situazioni non semplici, non si può farlo a fasi alterne…”. Una frecciata a chi nei mesi scorsi ha avuto un rapporto complicato con l’azzurro, da Zaniolo a Zaccagni e Lazzari, e forse anche altri.

Le molte assenze – l’ultima è quella di Tonali out per affaticamento muscolare – hanno portato Mancini a provare anche il 3-5-2 in alternativa al 4-3-3 che da sempre è il sistema di gioco della sua Italia. “Se cambiare ci assicurasse di vincere lo faremmo ad ogni partita. Questa Nazionale ha un’identità che ci ha permesso di fare bene. Credo che domani confermeremo la difesa a 4”.

Capitano sarà Leonardo Bonucci alla 117esima gara in azzurro (raggiungerà Chiellini e De Rossi) e alle prese con un periodo assai delicato nella Juve: “Quando vengo qui mi rigenero, è così da 12 anni…Juve o Nazionale non fa differenza. Se avverto un po’ di ingratitudine? Fosse solo quella degli ultimi tempi…Qualcuno parla troppo, ma ho vissuto una carriera così, ho avuto  anche momenti peggiori e non mi spaventa niente, cerco sempre di dare tutto me stesso alla squadra e vado sempre a testa alta”. Poi sulla sfida di domani: “Conta tanto perché ci farà capire a che punto siamo nel nostro percorso. Provo tristezza nel non andare al Mondiale ma nel calcio bisogna sempre guardare avanti”.

Infine un appello nel ricordo di quanto avvenne un anno fa a San Siro con Donnarumma, fischiato dai suoi ex tifosi del Milan durante la semifinale di Nations League persa con la Spagna: “Contestare un giocatore quando veste l’azzurro è da persone senza cervello. Puoi avere tutti i dissapori del mondo ma in quel momento quel giocatore rappresenta anche te che lo stai fischiando. Serve una crescita culturale. Mi auguro che il pubblico ci aiuti dall’inizio alla fine”. Mancini ha aggiunto:

“Il calcio è emozione, a volte il tifoso fischia perché si sente tradito.  Però sarebbe meglio aiutare la Nazionale”. Già venduti 40.000 biglietti, prima della gara ci sarà un minuto di raccoglimento per le vittime dell’alluvione nelle Marche:gli azzurri avranno il lutto al braccio  come pure l’Inghilterra nel ricordo della regina Elisabetta.