Montero: “Lavoriamo a un’imposta per grandi fortune ‘temporanea’”

MADRID — Un’imposta valida “temporaneamente” e attiva a partire dal 2023. È questa l’idea di nuova tassa per le “grandi fortune” su cui sta “lavorando” il governo spagnolo, come di fatto anticipato ieri e confermato oggi dalla ministra del Tesoro María Jesús Montero. “Crediamo che sia necessario chiedere uno sforzo maggiore a chi ha utili straordinari o maggiori patrimoni per proteggere la classe media e dei lavoratori”, ha affermato oggi a cronisti parlamentari. L’iniziativa va in linea con quanto a lungo chiesto da Unidas Podemos, partner minoritario del governo Sánchez, e arriva in piena fase di discussione della prossima legge di bilancio, mentre il Partito Popolare annuncia riduzioni delle imposte in diversi territorio sotto il proprio controllo.

Già ieri, Montero aveva aperto alla possibilità di chiedere “un maggior contributo alle grandi ricchezze”, giustificabile per il “momento di difficoltà” che attraversa non solo la Spagna per la guerra in Ucraina. Un discorso — quello della ministra — intonato con la strategia politica adottada dal Partito Socialista a partire dall’estate, dopo la brutta sconfitta in Andalusia: “Proteggere la maggioranza sociale” rispetto agli interessi di “una minoranza potente”, ripete spesso il premier Pedro Sánchez.

Intercettata oggi da giornalisti nei corridoi del Congresso dei deputati, dove ha anche fatto sapere che il governo studia eventuali nuovi provvedimenti anti-inflazione, oppure una proroga degli attuali, Montero ha dato qualche dettaglio ulteriore: “Come fatto con l’imposta straordinaria a banche e compagnie energetiche, lavoreremo su una formula temporanea, e poi le circostanze diranno se sarà necessario prorogarla”. La ministra ha chiesto però di “lasciare lavorare i tecnici” prima di chiedere informazioni più specifiche.

Secondo l’agenzia di stampa Efe, Montero ha parlato di un’imposta valida solo per “persone milionarie”, quindi per meno dell’1% della popolazione.

L’iniziativa — secondo reazioni raccolte da RTVE — è stata ben accolta dai partner di sinistra del governo, che, come fatto dal portavoce parlamentaree di Unidas Podemos Pablo Echenique, hanno rivendicato la paternità della proposta. “Ci sono molte proposte che prima vengono definite bolivariane, poi impossibili da realizzare… e poi accettabili”, ha detto con un velo di ironia. Alcuni di coloro che sostengono il premier chiedono ora che l’imposta sui grandi patrimoni diventi permanente.

Scettica, anche se meno critica di altra volte, è stata la reazione di Cuca Gamarra, portavoce parlamentare del PP: “Vogliono che ci siano meno ricchi? Bene, ma l’importante è che ci siano meno poveri”, ha dichiarato. Più dure le reazioni di Vox, Ciudadanos e di CEOE, la Confindustria spagnola. “È un errore”, secondo il presidente Antonio Garamendi.

Redazione Madrid