MADRID — Abrogazione dell’imposta sul patrimonio in Andalusia, giù l’Irpef a Madrid, riduzione di tasse “storica” in Castiglia-León: è quello delle imposte il piano su cui si incentrano i principali messaggi politici nelle ultime ore in Spagna, in particolare per i movimenti di governi regionali controllati dal Partito Popolare. A poco più di un anno dalle prossime elezioni generali, i terreni di confronto tra le divers forze politiche in campo si moltiplicano.
A dare la scossa in questo inizio di settimana è stato soprattutto il governatore dell’Andalusia, Juanma Moreno, protagonista dell’incipit del suo secondo mandato dopo aver ottenuto la maggioranza assoluta alle regionali di giugno. “Abbiamo dato la nostra parola e ora la rispetteremo: elimineremo l’imposta sul patrimonio”, ha annunciato ieri, “Cosa ci guadagniamo? Attraiamo investimenti e aumentiamo il numero di contribuenti”, ha aggiunto, sostenendo che il suo esecutivo sta riuscendo a “aumentare la riscossione” tributaria “abbassando le tasse”.
La politica fiscale promossa da Moreno si combina bene con quella della governatrice madrilena Isabel Díaz Ayuso, altro astro politico di primo piano del PP: una delle misure annunciate recentemente dal suo esecutivo implica l’abbassamento dell’Irpef, causa inflazione, di chi ottiene aumenti salariali. E anche oggi, rivolgendosi ai suo avversari politici, la leader territoriale ha caricato i toni in materia fiscale. “Sarò il peggior incubo di coloro che proveranno ad alzare le tasse a Madrid”, ha dichiarato.
Un altro territorio in cui ci sono state novità sullo stesso fronte è la Castiglia-León, governata in coalizione dal PP e dall’estrema destra di Vox: il governatore Alfonso Mañueco ha garantito che nuovi benefici e riduzioni fiscali consentiranno ai cittadini un risparmio complessivo da 2,5 miliardi di euro.
I discorsi politici in tema fiscale di questi esponenti del centro-destra spagnolo cozzano con quelli dei loro principali rivali politici, che invece professano la necessità di mantenere o aumentare la “spesa sociale” in sostegno alle famiglie come una delle loro principali ricette per sostenere la pressione dell’elevata inflazione.
Oggi, una voce particolare in questo senso si è levata dalle fila socialiste, con il ministro per la Previdenza Sociale, José Luis Escrivá, che sulla radio Onda Cero ha definito “migliorabile” l’attuale sistema di imposte decentralizzate spagnole, considerando “uno sproposito” il fatto che ci siano regioni che “competono” in materia fiscale e dicendosi favorevole a una maggior centralizzazione fiscale.
“È un’opinione personale”, ha puntualizzato in conferenza stampa la portavoce del governo, Isabel Rodríguez.
Redazione Madrid