La Palma fa i conti con le cicatrici dell’eruzione iniziata un anno fa

MADRID — A 365 giorni di distanza, la cicatrice nera di La Palma rimane intatta. Sull’isola facente parte delle Canarie le conseguenze dell’eruzione iniziata nel pomeriggio del 19 settembre del 2021 continuano a farsi sentire: alcune centinaia di persone restano ancora sfollate dalle loro case, dichiarate inagibili, mentre l’agricoltura e il settore turistico locale stentano a ripartire, nonostante gli aiuti dalle amministrazioni pubbliche. Intanto, tutta la Spagna ricorda il giorno in cui ebbe inizio un fenomeno naturale di portata tremenda — essendo anche l’eruzione più lunga di cui si abbia notizia a La Palma, con 85 giorni di durata — e stupefacente allo stesso tempo.

Come rilevato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia italiano (Ingv) e da quello delle Canarie (Involcan), in un modello pubblicato a fine luglio, il vulcano entrato in eruzione a La Palma ha espulso oltre 200 milioni di metri cubici di materiale piroclastico: il risultato è la distruzione di circa 1.600 edifici e 200 ettari di bananeti, la cui coltivazione è una delle principali attività economiche dell’isola. In alcuni punti, mette in risalto l’agenzia di notizie Efe, le colate hanno raggiunto un’altezza superiore ai 60 metri, sufficiente per coprire completamente un grande stadio come il Camp Nou di Barcellona (48 metri) o il Santiago Bernabéu di Madrid (45 metri).

In questi giorni, la stampa locale sta dando ampio spazio ad analisi che fanno il punto della situazione, a un anno di distanza: in particolare, si sottolinea come gli abitanti del luogo stiano lottando per ricostruire le proprie vite, alterate dall’eruzione. Spesso, in mezzo a molte difficoltà. Ma provando a non arrendersi.

Da parte del governo centrale, sono sinora arrivati fondi di aiuto per circa 565 milioni di euro. Il governatore delle Canarie, Ángel Víctor Torres, ha spiegato che “chiunque abbia perso la sua unica casa a La Palma, e soddisfi i requisiti amministrativi, ha  ricevuto una casa, ce l’ha assegnata o percepisce un aiuto per l’affitto”.

Tuttavia, alcuni residenti delle località di Puerto Naos e La Bombilla non possono rientrare a casa per la presenza di gas nocivi che rendono le zone inagibili. “I governi della Spagna e delle Isole Canarie metteranno in atto un Piano Straordinario di Abitabilità per queste persone”, ha aggiunto Torres, che oggi ha accolto la visita a La Palma del ministro della Presidenza, Félix Bolaños.

Il governo locale de La Palma, da parte propria, ha annunciato che verrà innalzato un monumento per “rendere omaggio alle zone colpite dall’eruzione”, anche come “simbolo di speranza. Come spiega la televisione pubblica Tve, due possibili opportunità ricavabili dall’eruzione possono essere lo sfruttamento dell’energia geotermica associata al fenomeno e la creazione di nuove offerte turistiche.

Redazione Madrid

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