Si ripete a Napoli il prodigio del miracolo di San Gennaro

La celebrazione nel duomo di Napoli del patrono della città San Gennaro con il prodigio dello scioglimento del sangue custodito nella teca mostrata ai fedeli dall'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia , 19 settembre 2022
La celebrazione nel duomo di Napoli del patrono della città San Gennaro con il prodigio dello scioglimento del sangue custodito nella teca mostrata ai fedeli dall'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia , 19 settembre 2022 ANSA / CIRO FUSCO

NAPOLI. – San Gennaro ha esaudito le preghiere dei fedeli riuniti oggi nel Duomo: nel giorno dedicato alla festa del Santo patrono di Napoli e della Campania si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue. L’annuncio è stato dato dall’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, alle 9.26 salutato dall’applauso dei cittadini, ma anche dei tanti turisti, che hanno riempito il Duomo al cui interno si poteva accedere liberamente.

Questo di oggi è infatti il primo 19 settembre, dopo gli anni 2020 e 2021, in cui le celebrazioni sono tornate a svolgersi senza limitazioni di accesso all’interno della chiesa causa Covid. Tantissimi anche i fedeli che sono rimasti all’esterno sul sagrato.

Folta, a pochi giorni dalle elezioni, anche la presenza di rappresentati della politica e delle istituzioni tra cui il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, quello dei Beni culturali, Dario Franceschini, il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, la parlamentare del centrodestra, Mariarosaria Rossi, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, e i vertici delle locali forze dell’ordine.

Proprio ai politici è stato indirizzato un passaggio dell’omelia dell’arcivescovo in cui Battaglia ha chiesto al Santo Patrono di “suscitare nel cuore dei governanti e dei legislatori, a qualsiasi parte appartengano, il desiderio autentico di servire la comunità con onestà e senza privilegi, mettendo il bene degli ultimi al primo posto, cosicché nessuno resti fuori dalla possibilità di una vita dignitosa” ricordando che viviamo un momento storico in cui “tante famiglie sono attonite dinanzi a un costo della vita sempre più insostenibile” e in cui “l’Europa intera e il mondo sono afflitti da una guerra mondiale fatta di tante guerre note e meno note, alcune combattute con le armi e altre attraverso la spietatezza di un’economia senza cuore”.

Un’omelia in cui l’arcivescovo ha duramente attaccato la camorra e ricordato alla gente di Napoli la necessità di impegnarsi ancora di più” nel processo del Patto educativo per essere “capaci di arrivare prima del sistema camorristico: un sistema che uccide un povero clochard prescelto per essere cavia dell’apprendistato di un ragazzo apprendista killer, che arruola sempre più minori non imputabili di reato, che guarda ai giovani non veduti dagli altri come fonte di nuove reclute”.

E proprio la canzone ‘Gente magnifica gente’ del film Scugnizzi, scritta da Claudio Mattone, è stata scelta dall’arcivescovo come sottofondo per la benedizione ai fedeli riuniti sul sagrato e per rivolgere il messaggio che !solo dal sedersi insieme, dalla volontà di essere non solo l’uno accanto all’altro ma l’uno per l’altro che si può cambiare la cultura dell’indifferenza dando speranza al presente e al futuro di questa nostra terra!. Al termine delle celebrazioni, i fedeli si sono potuti avvicinare all’ampolla che resterà esposta in Duomo fino al 26 settembre in orari stabiliti.