Sospesi dal lavoro per aver mangiato due fette di mortadella

(Foto di gate74 da Pixabay)

REGGIO EMILIA. – Si sono fatti un panino sul luogo di lavoro con due fette di mortadella ritenute “scarti di produzione” e per questo sono stati sospesi dall’azienda che invece sostiene si trattasse di “intere confezioni di prodotti a tutti gli effetti destinati alla successiva commercializzazione”.

È la battaglia in atto tra quattro lavoratori e l’azienda socio cooperativa agricola Tre Valli, con sede a Verona, afferente al Gruppo Veronesi leader nel mercato agroalimentare coi marchi, tra gli altri, Aia e Negroni. I lavoratori, dipendenti nello stabilimento di Correggio (Reggio Emilia) nei giorni scorsi hanno ricevuto le lettere di contestazione disciplinare che annunciavano loro la sospensione.

Gli operai – che ora temono il licenziamento – hanno impugnato le lettere attraverso i loro legali, chiedendo formalmente la riammissione al lavoro senza subire alcun provvedimento disciplinare. L’azienda ha 15 giorni di tempo per rispondere. I lavoratori, addetti al confezionamento di carni e salumi, sono stati sorpresi dalle telecamere nascoste installate dall’azienda dopo che, nei mesi scorsi, si erano verificati alcuni ammanchi – di denaro e di oggetti di valore – negli armadietti degli spogliatoi dei dipendenti.

“A seguito di ripetute segnalazioni concernenti gravi episodi che si sono verificati all’interno dello stabilimento, l’azienda ha dato corso a una serie di accertamenti, poi sfociati con l’avvio di procedimenti disciplinari. La vicenda verrà chiarita nelle competenti sedi, in esito alle procedure previste dalla legge”, fanno sapere dal Gruppo Veronesi.

I responsabili dell’azienda avevano scoperto – oltre ad un dipendente, poi licenziato, che aveva infilato due prosciutti interi in un borsone – che i quattro lavoratori prendevano fette di salume per poi mangiarle in pausa. “Erano fette di scarto – spiegano i dipendenti – che abbiamo usato per farcire un po’ di focaccia portata da casa.

Non abbiamo rubato nulla, avevamo solo fame durante il turno dato che i distributori automatici di cibo non bastano per 80 dipendenti e al pomeriggio sono già vuoti. Abbiamo agito in buonafede, tutto alla luce del sole pur sapendo della presenza delle telecamere. E poi questa è una prassi da sempre tollerata in azienda, altrimenti dovrebbero sospendere tutti”.

Ma per l’azienda non si trattava di scarti di produzione. I sindacati hanno chiesto ai vertici aziendali la convocazione di un incontro urgente per l’inizio della prossima settimana “per chiedere spiegazioni sulla vicenda”.