ROMA. – Il caro bollette azzoppa le imprese italiane. Soprattutto le “energivore”, quelle che consumano grandissime quantità di gas e di elettricità: acciaierie, cementifici, vetrerie, cartiere, ceramica. Oggi Terna, la società pubblica che gestisce la rete elettrica, ha reso noto che ad agosto di quest’anno i consumi di corrente in Italia sono calati del 2,6% rispetto allo stesso mese del 2021. Ma i consumi delle energivore nello stesso periodo sono crollati addirittura del 15,2%.
“Storicamente – ha commentato il Presidente di Federacciai, Antonio Gozzi – le nostre imprese siderurgiche programmano delle fermate di alcuni giorni durante il mese di agosto, approfittando del periodo di sosta per le ferie per effettuare lavori di manutenzione straordinaria agli impianti. L’ultimo agosto è stato però speciale, e non è paragonabile ai precedenti. I proibitivi prezzi dell’energia elettrica ci hanno costretto in alcuni casi a prolungare le fermate produttive, e in altri a fare un vero e proprio ‘slalom’ all’interno della giornata. Ossia, cercando di produrre solo durante le fasce orarie in cui il costo dell’energia, per noi molto rilevante, fosse meno antieconomico”.
Per Walter Da Riz, direttore di Assovetro, “chi può, sta rallentando la produzione o riorganizzando i cicli. Noi non ci possiamo fermare, lavoriamo 24 ore su 24, sennò i forni si distruggono. Siamo la seconda manifattura in Europa, a un’incollatura dalla Germania, ma i prezzi dell’energia sono ormai insostenibili. Chi può ridurre la produzione, lo ha fatto. Noi usiamo il gas al 70% e la corrente al 30%. Non riusciamo a fare i contratti di fornitura, perché il metano non si trova, o ci chiedono anticipi esagerati”.
Il settore teme anche un possibile piano di razionamenti quest’inverno: “Vedremo come uscirà, ma un forte taglio per noi sarebbe un problema”, commenta Da Riz. E poi lancia una stoccata: “L’industria pesante ha un impatto sui consumi energetici, ma non come il riscaldamento o la produzione elettrica”.
Il Pun, il Prezzo unico nazionale della borsa elettrica Ipex, ad agosto del 2021 era a 112,4 euro al megawattora. Un anno dopo era a 543,15 euro. Il costo del metano, che nel 2021 era ancora a 20 centesimi al megawattora, il 26 agosto di quest’anno ha toccato i 339 euro, per poi scendere ora sotto i 200.
Tornando ai numeri forniti oggi da Terna, nel mese di agosto l’Italia ha consumato complessivamente 25,9 miliardi di kWh di energia elettrica, un valore in diminuzione del 2,6% rispetto allo stesso mese del 2021. L’indice Imcei, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette “energivore”, ha registrato una flessione del 15,2% rispetto ad agosto del 2021.
Nel mese di agosto 2022, la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’89,3% con la produzione nazionale e per la quota restante (10,7%) dall’estero. Le rinnovabili hanno coperto il 34,5% della domanda elettrica nazionale.
(di Stefano Secondino/ANSA).