Elezioni 2022: Letta a caccia di indecisi, scommessa sui collegi del Sud

Il Segretario del Partito Democratico Enrico Letta partecipa all'inaugurazione della Festa dell'Unità al Ride in via Valenza a Milano
Il Segretario del Partito Democratico Enrico Letta partecipa all'inaugurazione della Festa dell'Unità al Ride in via Valenza a Milano, 1 settembre 2022.ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

ROMA. – A caccia del voto degli indecisi, che – assicura – sono ancora il 42%, il leader del Pd Enrico Letta fa tappa in Puglia e lancia la ricetta Dem per il Mezzogiorno. Del resto – chiarisce il segretario – “questa è una Regione in cui i sondaggi dicono che i collegi uninominali sono contendibili. Sono qui anche per dare la spinta ai nostri candidati perché sui collegi uninominali della Puglia si giocherà una sfida importante”.

E, per provare a conquistare consenso nel Mezzogiorno, il Pd mette nel mirino in particolare M5s che ha da sempre al Sud un grosso bacino elettorale. Conte – si osserva dalle parti del Nazareno – continua a vendersi il reddito di cittadinanza che non potrà mai tutelare. Correndo da soli, infatti, i pentastellati hanno poche chances di arrivare al governo. “Solo votando Pd – esplicita la senatrice Dem Valeria Valente – si può salvare il Reddito di che la destra vuole cancellare”. “Il Reddito di cittadinanza – sottolinea Letta – va mantenuto ma riformato” per “essere più efficaci sul tema della disoccupazione oggi così forte”.

I Dem, d’altra parte, puntano molto sul tema dell’occupazione. Nel loro patto per il rilancio del Sud, in quella Carta di Taranto, siglata e presentata dal segretario oggi, si parla, dell’assunzione di 300mila dipendenti della p.a. entro il 2024, con un piano che porti a 900mila entro il 2029. Numeri sui quali il segretario Dem si attira le critiche di Lega e Azione. Ha candidato al Nord Cottarelli l’uomo della spending review – attacca Roberto Calderoli – e ora “spara queste cifre miracolistiche”, forse “doveva candidare Cetto La Qualunque”. “E’ una dichiarazione delirante”, commenta Carlo Calenda aggiungendo: “Io Letta non lo riconosco più”.

Sono cifre – è la replica del Nazareno con Marco Meloni necessarie “per la gestione dei programmi delle riforme, a partire dal Pnrr”. Riforme, necessarie, è l’altro il messaggio che viene dal Pd con la presentazione del piano del Sud, per evitare un’Italia a due velocità. “L’Italia è una – attacca Letta – mentre la Lega ha deciso di ritornare all’idea originaria di una Italia differenziata in cui c’è un nord che va per conto suo e lascia al Mezzogiorno le briciole”. “Da qui – dice in un altro passaggio – lanciamo la sfida alla Lega di Salvini: noi non renderemo possibile un nuovo scippo al Mezzogiorno”.

Il leader del Carroccio – “che dovrebbe chiedere scusa agli italiani sul caro bollette per aver fatto cadere il governo Draghi” – è avvertito. “Per me è fondamentale un messaggio – rincara la dose Francesco Boccia, il responsabile Enti Locali della segreteria Dem – il Sud non può essere terreno di scorribande della destra. Matteo Salvini si è candidato qui capolista al Senato per rubare un seggio ai pugliesi e per regalare a qualche amico di Pontida, a qualche celtico, un seggio al Nord ma i pugliesi non sono fessi, non si faranno raggirare. E lo stesso vale per Meloni che si è candidata qui per regalare un seggio a qualche suo compagno di partito del Lazio”.

Ma le stoccate alla leader di FdI non mancano nemmeno dal leader del Pd che la incontrerà nel faccia a faccia su Corriere.tv. Se diventasse premier – dice Letta – sarebbe comunque una presidente del Consiglio che “porta avanti politiche maschiliste”.

“Temo l’inadeguatezza di Meloni al governo”, dice invece. a proposto della leader di FdI, Giuseppe Conte. Il presidente M5s, torna – tra l’altro, attirandosi qualche critica – a prendersela con il premier Draghi. “Cosa ha fatto Draghi di buono? – si chiede – ll Pnrr completato, con le riforme strutturali. Ha portato avanti e completato il piano vaccinale da noi avviato. Un bravo scolaro? Non ho detto questo ma ha comunque completato un percorso già avviato da noi”. A difendere il premier con un tweet al vetriolo il presidente di Iv Ettore Rosato: “Quando Conte parla di Draghi mi ricorda la Castelli che dava lezioni di economia a Padoan…”.

(di Alessandra Chini/ANSA)

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