Strage in diretta Fb a Memphis, arrestato un 19enne

Ezekiel Kelly e il frame video postato in Facebook della sparatoria da lui compiuta. Elaborazione.

WASHINGTON.  – Quattro morti, tre feriti e una città e i suoi abitanti in ostaggio per ore. È il bilancio dell’ennesimo episodio di violenza che ha colpito gli Stati Uniti, una strage compiuta da un diciannovenne afroamericano a Memphis, in Tennessee, che ha a persino trasmesso in diretta su Facebook una parte della sua notte di ordinaria follia.

Orrore a Brooklyn dove un 15enne è stato freddato sulla panchina di un parco dopo la scuola, mentre in Canada è finito l’incubo per i nativi della James Smith Cree Nation,  dopo l’arresto, e la morte in circostanze ancora da chiarire, del secondo killer.

Ezekiel Kelly, questo il nome del criminale arrestato a Memphis dopo una caccia all’uomo di qualche ora, è salito sulla sua auto nella tarda mattinata di mercoledì e ha giustiziato la sua prima vittima, un uomo, circa un’ora dopo. Quindi si è spostato in un’altra zona della città dove, in un parcheggio, ha ucciso un altro uomo, sparandogli diversi colpi mentre si trovava nella sua auto. Passano pochi minuti e in una nuova sparatoria una donna è stata ferita alla gamba. Più di un’ora dopo, Ezekiel ha fatto irruzione in un negozio e ha aperto il fuoco trasmettendo la scena live su Facebook. Poteva essere una strage, per fortuna solo un uomo è rimasto ferito.

Nel frattempo gli abitanti di alcuni quartieri di Memphis erano stati invitati a non uscire per nessun motivo e a barricarsi dentro casa. In totale, otto scene del crimine, quattro vittime e tre feriti prima che la polizia riuscisse a fermare la furia assassina del 19enne, bloccato con due armi nella sua auto. Ancora ignoti i motivi dell’ennesima carneficina made in Usa ma è probabile che si sia trattato di una banale questione di scommesse.

Nelle stesse ore a New York un’altra scena da Far West. Uno studente di 15 anni è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in un parco a Brooklyn, circa 15 minuti dopo che era uscito da scuola alle 13.30 locali. Il ragazzo era seduto su una panchina con due amiche quando due giovani con il volto coperto da un passamontagna si sono avvicinati al gruppo, è scoppiata prima una lite verbale poi una rissa e alla fine uno dei due incappucciati ha estratto una pistola e ha sparato allo stomaco del 15enne.

Almeno 30 persone si trovavano nel parco al momento della sparatoria, i due killer si sono dileguati subito dopo e sono a piede libero. Quello della diffusione delle armi tra gli adolescenti è un fenomeno sempre più preoccupante negli Stati Uniti, tanto che il Maryland ha deciso di recente di imporre il coprifuoco serale ai ragazzi, e che va ad aggravare la piaga della violenza. In generale almeno 490 persone sono state uccise in sparatorie di massa dall’inizio dell’anno negli Usa e oltre 14.000 sono morte a causa delle armi, suicidi esclusi, secondo l’organizzazione Gun Violence Archive.

Non è preda delle armi come gli Stati Uniti ma il Canada in questi giorni è stato scosso dalla carneficina di dieci nativi nella provincia di Saskatchewan. Dopo una mega caccia all’uomo durata quattro giorni è stato arrestato anche il secondo killer che ha accoltellato 28 persone nella James Smith Cree Nation andandole a cercare casa per casa. Myles Sanderson, 31 anni, è morto poco dopo l’arresto in circostanza ancora da chiarire. I media locali hanno parlato di ferite autoinflitte, la polizia genericamente di problemi medici. Qualche giorno fa era stato trovato morto il fratello Damien, probabilmente ucciso da Myles.

Restano ignote le cause della strage ma dopo la pubblicazione della lista delle vittime e dei feriti, tra i quali i suoceri di Myles, sembra prendere forma l’ipotesi di una faida famigliare.

(di Benedetta Guerrera/ANSA).