Truss ai Comuni, è scontro con Labour su energia e tasse

Truss nella Camera dei Comuni. (ANSA)

LONDRA.  – Il battesimo del fuoco per la neo premier britannica Liz Truss nel suo primo Question Time alla Camera dei Comuni è stato all’insegna di un botta e risposta col leader dell’opposizione laburista Keir Starmer sui temi caldissimi dell’energia e delle tasse.

Del resto le famiglie del Regno Unito alle prese col caro vita e le bollette alle stelle da settimane chiedevano risposte concrete al governo di un Boris Johnson facente funzione che non poteva darle.

Truss col suo tono pacato, molto lontano dalla verve retorica del suo istrionico predecessore, ora può farlo dopo aver formato il suo nuovo esecutivo e mettendo sul piatto come “azione immediata” un maxi piano, stimato dai media in oltre 100 miliardi di sterline, capace di congelare i rincari energetici record in arrivo.

L’esborso annuale medio di una famiglia per gas ed elettricità dovrebbe restare intorno ai 2500 pound contro gli oltre 3500 attesi già con l’impennata dei prezzi il prossimo mese. Tanti soldi in gioco che hanno spinto Starmer a porre più volte la fatidica domanda: “Da dove arriveranno?”. L’intenzione della leader conservatrice, in barba a una certa retorica liberista e a una sua repulsione verso gli interventi pubblici, è quella di ricorrere all’indebitamento, come del resto ha ammesso lo stesso neo cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng parlando di una soluzione inevitabile.

Il leader laburista ha così avuto campo libero per criticare la decisione di non tassare nuovamente gli extra-profitti dei colossi energetici per sostenere il congelamento delle bollette e quindi di far ricadere la copertura finanziaria del piano sui contribuenti: “Truss sa che ogni singola sterlina di profitti in eccesso che sceglie di non tassare è una sterlina in più sull’indebitamento che i lavoratori saranno costretti a restituire”.

Ma la premier intende andare avanti col suo programma che esclude un aumento della pressione fiscale sulle aziende del Regno, al centro invece di una strategia di rilancio economico. Del resto il suo mantra politico è quello di un vasto taglio delle tasse per i britannici, da compiere in tempi rapidi. Per Starmer in questo approccio “non c’è niente nuovo”, come sempre è la “fantasia dei Tory in ambito economico”.

Almeno fra i due c’è completa concordanza sull’opposizione alla Russia di Vladimir Putin e alla sua “spaventosa” guerra in Ucraina, come l’ha definita Truss. La prima ministra – reagendo all’accusa arrivata dallo ‘zar’ di aver vinto un’elezione interna al partito conservatore tutt’altro che democratica – ha elogiato il sostegno del Labour nel “fronteggiare” il leader del Cremlino, la cui “aggressione” è a suo dire causa della crisi energetica.

Ha poi respinto con forza l’ipotesi di andare ad elezioni anticipate, proposta non direttamente da Starmer ma dalla sua deputata Alex Davies-Jones: a suo avviso sarebbe “l’unica cosa decente” da fare data l’impopolarità da lei attribuita all’esecutivo Tory uscente di Johnson, di cui Truss “ha fatto parte con incarichi di spicco”.

La neo premier, che nel completare la sua squadra di governo ha dato largo spazio alle minoranze etniche e alle donne (mai così tante in un esecutivo), ha per ora ben altri programmi e si è già dichiarata contraria a un ritorno alla urne prima della scadenza naturale della legislatura di fine 2024. Tanti i dossier da affrontare per lei, dal caro vita all’economia in difficoltà, con una recessione in arrivo e un’inflazione sempre più alta secondo le previsioni, mentre la sterlina tocca i minimi col dollaro dal 1985, ma c’è anche il nodo post-Brexit del Protocollo per l’Irlanda del Nord che la premier intende assolutamente modificare preferendo però un’intesa negoziale con l’Ue.

Il suo bilancio per il primo Question Time è positivo: ha incassato le congratulazioni per la nomina dalle opposizioni e anche il sostegno ampio del suo partito ritrovatosi, almeno in apparenza, unito dopo la crisi interna. Poche le polemiche. Ma è soltanto l’inizio per Truss che, molto riservata sulla sua vita privata, si sistema nella nuova casa al n.10 di Downing Street col marito Hugh O’Leary e le due figlie teenager Frances e Liberty.

(di Alessandro Carlini/ANSA).

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