Papa Francesco: “Stiamo vivendo una guerra mondiale. Fermiamoci!”

Papa Francesco verso l'Udienza Generale svoltasi nell'Aula Paolo VI. (ANSA)
Papa Francesco verso l'Udienza Generale svoltasi nell'Aula Paolo VI. (ANSA)

CITTÀ DEL VATICANO. – “Oggi stiamo vivendo una guerra mondiale, fermiamoci per favore!”: è il nuovo accorato appello per la pace che Papa Francesco ha lanciato oggi al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro. “Non dimentico la martoriata Ucraina. Di fronte a tutti gli scenari di guerra del nostro tempo, chiedo a ciascuno – ha detto il Papa – di essere costruttore di pace e di pregare perché nel mondo si diffondano pensieri e progetti di concordia e di riconciliazione”.

“Alla Vergine Maria affidiamo le vittime di ogni guerra, ogni guerra – ha ripetuto Francesco -, in modo speciale la cara popolazione ucraina”. La pace resta dunque la preoccupazione principale di Francesco che in questi giorni vedrà anche i suoi ambasciatori nel mondo, riuniti a Roma per il loro incontro triennale. Sono i Nunzi che portano la voce del Papa anche nelle aree più difficili del pianeta.

Sarà un incontro spirituale ma anche l’occasione di un confronto sulle linee della diplomazia vaticana, una delle più articolate del mondo, che ovunque hanno l’obiettivo di pacificare i popoli e di promuovere la dignità delle persone. Un lavoro non esente da ostacoli, come nel caso del Nicaragua dove l’ambasciatore vaticano è stato cacciato e non è più potuto rientrare.

La pace è anche al centro dell’incontro in Kazakistan che vedrà la prossima settimana, oltre la partecipazione del Pontefice (dal 13 al 15 settembre), anche la presenza del Grande Imam di Al-Azhar Ahmed al-Tayyeb, e del rabbino capo di Israele David Lau. Non ci sarà invece, come annunciato da diversi giorni, il Patriarca di Mosca Kirill. Sarà nella capitale del Kazakistan, invece, ma per un’agenda completamente diversa rispetto all’incontro interreligioso, il presidente cinese Xi Jinping.

Ad annunciare la sua presenza a Nur-Sultan, il 14 settembre, è stato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri kazako. Una coincidenza che sollecita una domanda: ovvero se ci possa mai essere un incontro con Papa Francesco. Una ipotesi davvero molto difficile perché un incontro di questo genere non può avvenire per caso o per una pura coincidenza di date. Tanto più tra la Santa Sede e la Cina dove il dialogo è non semplice da decenni.

C’è però un cammino ormai avviato per riunificare la Chiesa, quella patriottica e quella che invece risponde al Vaticano. L’accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi sarà infatti molto probabilmente rinnovato, come ha annunciato in questi giorni il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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