Sánchez, possibili nuove misure energetiche non saranno ‘drammatiche’

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MADRID — Non ci saranno “scene apocalittiche”. Nonostante la situazione che affrontano la Spagna e l’Europa per la crisi energetica internazionale sia effettivamente “incerta” e “difficile”. È il messaggio di “tranquillità” che oggi ha cercato di trasmettere ai cittadini il premier Pedro Sánchez in un intervento in Senato, da lui stesso richiesto proprio per parlare di questo tema nello specifico. “Ci stiamo preparando per il peggio, cioè un taglio del gas russo”, ha detto il primo ministro, “ma non ci saranno nuove misure drammatiche”. Dopo un primo intervento del premier di un’ora abbondante, la seduta è proseguita con una lunga ricerca del ‘corpo a corpo’ dialettico con il leader dell’opposizione, il popolare Alberto Feijóo, sottolineano le cronache dei principali media iberici.

Sánchez ha sostenuto che, grazie a misure già applicate ad agosto, come i limiti all’uso dell’aria condizionata o lo spegnimento notturno delle vetrine dei negozi, il “consumo energetico” del Paese è “già sceso di più del 4,6%”. A detta sua, quindi, per essere pronti a sostenere un’ulteriore possibile sfida della Russia di Vladimir Putin all’Unione Europea, non saranno necessari “sacrifici specialmente dolorosi” ma “piccoli accorgimenti” applicabili alla vita quotidiana di ciascuno.

“Non ci saranno blackout, né razionamento di bombole di butano, né nessuna di quelle scene apocalittiche molto spesso evocate dal blocco della destra e dell’estrema destra”, ha detto in uno dei primi passaggi del suo intervento in cui ha iniziato ad alzare i toni nei confronti dell’opposizione.

Il premier ha effettuato un ripasso di molti dei provvedimenti applicati dal governo, dai tagli all’Iva sull’elettricità e sul gas all’introduzione di abbonamenti temporanei gratuiti per treni locali e regionali. “C’è incertezza in alcuni aspetti economici. Ma una certezza c’è: finché sarò primo ministro, lo Stato e tutte le sue risorse finanziarie saranno al servizio dei cittadini e non viceversa”, ha affermato.

A quel punto, Sánchez ha poi annunciato che il governo spagnolo punta a presentare a Bruxelles, “nelle prossime settimane”, una proposta di “riforma integrale del mercato elettrico e del mercato europeo del commercio di emissioni di Co2”. “Ci stiamo lavorando da oltre un anno”, ha assicurato”. E ha aggiunto che il “meccanismo iberico” approvato per Spagna e Portogallo dall’Ue — e che consente l’applicazione di un tetto al prezzo del gas usato per generare energia elettrica — sarà valido anche nel caso di “impianti cogenerativi” delle industrie. “Se ne beneficeranno settori che rappresentano il 20% del nostro Pil industriale”, ha detto, “ad esempio, nei settori ceramica, mattoni, carta o tessile”.

Nel suo primo intervento di risposta (da regolamento, limitato a 20 minuti), il leader del PP Feijóo, che è senatore, ha utilizzato dapprima un tono più moderato, alzando poi progressivamente l’intensità degli attacchi, accusando il governo, ad esempio, di “presunzione”, “trionfalismo”, “improvvisazione” e di essere “contradditorio”.

Come già fatto altre volte, il numero 1 popolare ha criticato in particolare la gestione della crisi energetica da parte del governo, sostenendo che diverse misure, come quella sugli impianti co-generativi, sono state “copiate” dalle proposte del suo partito. A quel punto, Feijóo, ha proposto un “accordo” basato su programma energetico alternativo. “Premi con sconti diretti nelle bollette famiglie e aziende che risparmiano il 3%, il 5% o il 20% dell’energia”, ha detto, “non aumenti loro le bollette”.

La replica di Sánchez è arrivata con tono durissimo. “Lei ha svolto il suo intervento proponendo misure poco costruttive”, ha attaccato, “non ha presentato nessuna proposta seria”. E ha poi scagliato una dura accusa al leader popolare: “Lei è insolvente o in mala fede”, ha detto mentre elencava frasi o azioni del rivale a detta sua sbagliate. “Signor Sánchez, il suo intervento non è all’altezza di un presidente”, lo ha rimproverato Feijóo. “Io sono venuto a offrire un accordo in politica energetica, lei a insultare”. E gli ha avanzato un invito: “Rompa con i suoi alleati, metta da parte i ministri che non ha nominato lei, o quelli che non sono all’altezza del momento che vive la Spagna e cerchi appoggi nel partito che rappresenta l’alternativa”,

Lo scontro dialettico — il secondo diretto da quando Feijóo è leader del PP (aprile 2022) e senatore (maggio 2022) è proseguito con ulteriori affondi e accuse reciproche, lasciando un’immagine chiara: l’ampia distanza tra governo e opposizione mentre il Paese affronta il rischio di una crisi economica e sociale, e, allo stesso tempo, l’avvicinamento di un intenso ciclo elettorale nel 2023.

Redazione Madrid

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