Energia: da rugby a nuoto è allarme, “aiuti o si chiude”

Nuotatori in una piscina.

ROMA. – Il caro energia approda sul tavolo dello sport. Dal rugby, con la sua lettera aperta di questi giorni a Valentina Vezzali, al nuoto che parla di “7-8 mesi di autonomía”, fino al piano di risparmio energetico dell’hockey.

Sono molte le federazioni sportive che si sono giá mosse per affrontare l’onda d’urto del prossimo autunno, e tutte – dall’atletica in giú, che la sua stagione la sta chiudendo – hanno in programma di discutere l’allarme prezzi nei prossimi consigli federali.Insomma, non si muove solo il calcio sul tema delle misure di risparmio per far fronte al rincaro del prezzo dell’energia.

Nei giorni scorsi la Lega Serie A ha stabilito che il lasso di tempo di piena accensione dei sistemi di illuminazione dei terreni di gioco venga fissato a un massimo di 4 ore. Per Paolo Barelli, numero uno della Federnuoto e capogruppo Forza Italia alla Camera dell’uscente legislatura, la priorità non è tanto quali misure possano adottare i gestori delle piscine, “bensì che arrivino ristori reali, altrimenti gli impianti chiudono, fine del discorso”.

La Fin intende fare in modo che nel Decreto Aiuti 2 lo sport “sia equiparato alle aziende: l’obiettivo è non far morire le piscine nei prossimi 7-8 mesi – continua Barelli – sperando che arrivino poi soluzioni in chiave europea e globale”. Bollette calmierate, quindi, come per le famiglie.

Nel mondo del rugby, il presidente della Fir, Marzio Innocenti – in una lettera aperta al Sottosegretario con delega allo sport Valentina Vezzali – ha richiesto un “tempestivo intervento” del Governo per quegli sport (tra cui la palla ovale) che si praticano all’aperto e non sono stati destinatari di alcuna misura economica. Sport che devono sostenere, oltre all’illuminazione, costi di energia elettrica “che in questi ultimi mesi hanno visto quadruplicare gli importi”; serve dunque trovare il prima possibile “una soluzione sistematica che possa azzerare, o comunque ridurre, il grande aumento del costo energetico”.

Il numero uno della Federhockey Sergio Mignardi ha ribadito che la FIH “lavora da anni sulla riduzione degli oneri per le società e i tesserati e ha elaborato un sistema e una struttura dei campionati che consente di svolgere le attività nella lógica del risparmio e promuovendo tutta la parte agonistica nelle ore diurne”.

Nel prossimo consiglio federale, verrà valutata “ogni eventuale e ulteriore iniziativa a sostegno di società e atleti”. Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, ritiene che la questione dell’emergenza energia sia “davvero molto seria, e sono certo che il governo saprà affrontarla anche per lo sport, perché sa bene che i problemi delle società sportive sono serissimi’.