Elezioni, Meloni: “Niente miracoli, ma faremo ciò che promettiamo”

La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, durante una conferenza stampa nella sede di Fratelli d'Italia in via della Scrofa
La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni

ROMA. – “Buonsenso”, “verità”, “merito”. Giorgia Meloni arriva a Cagliari e declina, ancora una volta, le parole d’ordine del suo programma di governo. Sono questi i termini che ricorrono di più nel suo intervento nel quale, dal lavoro, alla scuola, all’immigrazione assicura: “Non verrò a dire che faremo miracoli, ma faremo quello che stiamo promettendo”.

Un discorso concreto nel quale, non manca – incassando applausi e cori ma anche qualche contestazione – di attaccare il centrosinistra. “I dati che dicono che Fratelli d’Italia potrebbe governare – scandisce – stanno creando molto nervosismo”.

La sinistra “non ha paura dell’egemonia culturale, hanno paura di perdere un’egemonia di potere”. Ma, dice ancora parlando anche al Tg5, “noi proseguiamo per la nostra strada a raccontare ai cittadini cosa vogliamo fare”. Insomma, la linea è ancora una volta quella del profilo più istituzionale, rassicurante.

“Pronta per Palazzo Chigi? – si schermisce ancora una volta – non si è mai pronti per una sfida di questo tipo ma sono pronta a fare il mio meglio”. Concretezza e dialogo aperto con i cittadini (che “devono avere pari dignità, non essere sudditi”) ma anche, in particolare, con il mondo del lavoro e dell’imprenditoria. E, non a caso, la leader di FdI fa sapere di essere pronta a “garantire al governo il massimo sostegno” nella battaglia delle battaglie sull’energia in Ue, quella sul price cap (“sono d’accordissimo” e “nelle ultime ore sono diventata un po’ più ottimista”).

Meloni guarda, di certo, in questa chiave anche all’appuntamento di domenica prossima: lo stress test al Forum Ambrosetti di Cernobbio. La leader di FdI sarà sul palco insieme a tutti gli altri leader. I temi caldi sono tanti, dall’energia a Ita, da vedere quale sarà la risposta della platea del gotha del mondo economico e imprenditoriale. Intanto, se Meloni continua a parlare al mondo delle aziende e a lavorare sul profilo più istituzionale, il centrosinistra, che punta a polarizzare la campagna elettorale, non manca di tirarne in ballo il lato più radicale.

Ieri il leader Dem Enrico Letta è tornato ad attaccare accusandola di “strizzare l’occhio ai no vax” sul green pass, oggi sono le donne Pd a trascinarla nella polemica. Sono un caso, infatti, le sue parole pronunciate a Perugia contro la sinistra “solidale con le donne che subiscono violenza purché non sia stato un clandestino” perché “nella loro morra cinese clandestino batte donna violentata”.

Meloni “supera la decenza” va all’attacco, tra le altre, Cecilia D’Elia, responsabile Pari Opportunità dei Dem. Altra polemica di giornata è quella legata alle parole di Carlo Nordio, candidato di punta nelle liste Meloni. “Visto che la crisi è economica – dice l’ex magistrato – questa è la priorità. Per uscirne, si può risparmiare anche su tutti gli sprechi che ci sono nel mondo della giustizia, a cominciare dalle intercettazioni telefoniche ambientali che costano duecento milioni di euro l’anno”. “Parole agghiaccianti – è la replica di M5s – che non tengono conto di come rappresentino lo strumento principe nelle indagine contro la corruzione e la criminalità organizzata”.

(di Alessandra Chini/ANSA)

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