Brasile: Lula ha raucedine, campagna elettorale senza parlare

Da sinistra a destra: "Lula" da Silva il presidente Jair Bolsonaro e Ciro Gomes.

BRASILIA.  – Durante un evento della sua campagna elettorale a Belém, capoluogo dello Stato amazzonico di Parà, l’ex presidente brasiliano di sinistra, Luiz Inácio Lula da Silva, candidato alle elezioni del 2 ottobre, ha annunciato che dovrà “smettere di parlare per un mese per recuperare la voce”.

Secondo Cnn Brasil, tra le cause della raucedine di Lula ci sarebbe il reflusso gastrico cronico, una malattia che infiamma e danneggia le corde vocali.

Il problema di salute potrebbe costringere l’ex sindacalista – in testa nelle intenzioni di voto sul diretto rivale, l’attuale presidente di destra Jair Bolsonaro – a saltare i prossimi appuntamenti elettorali televisivi: le emittenti Cnn e Sbt, il quotidiano O Estado de S. Paulo, il settimanale Veja, il portale Terra e la radio NovaBrasilFM hanno formato un pool per svolgere il 24 settembre un dibattito tra i vari candidati alla Presidenza della Repubblica.

Intanto,  la giudice del Tribunale superiore elettorale (Tse), Maria Claudia Bucchianeri, ha sospeso la propaganda di partito televisiva in cui compare solo la “first lady”, Michelle Bolsonaro,  riferiscono i media locali.

La togata ha accolto una richiesta avanzata da Simone Tebet, candidata del Movimento democratico brasiliano (Mdb, conservatore), secondo cui la registrazione viola le regole sui sostenitori dei candidati che compaiono nei video di propaganda elettorale.

Per Bucchianeri, l’uso dell’immagine della moglie potrebbe apportare “inequivocabili vantaggi” al candidato Jair Bolsonaro, dato che il suo messaggio non può “mai essere equiparato a quello di una mera presentatrice, ovvero di persona che si limiti a prestare la propria voce e immagine, senza, tuttavia, alcuna capacità di trasferire prestigio o attributi ad uno dei candidati” in corsa per la presidenza.

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Dal canto suo, il presidente Bolsonaro,  ha affermato che nei governi del suo rivale, Luiz Inácio Lula da Silva, in carica dal 2003 al 2010, i bambini a scuola erano orientati ad "avere rapporti sessuali".

Parlando della sua proposta sull'istruzione, il candidato del Partito liberale (Pl, di destra) ha affermato che "stiamo già cambiando molte cose affinché i giovani vadano a scuola per imparare fisica, chimica, matematica, biologia, storia e geografia".

I genitori, ha continuato Bolsonaro, "possono stare tranquilli ora: nessuno cerca di condurre gli studenti verso l'ideologia di genere. A scuola, (prima) c'erano libri assurdi che simulavano bambini facendo sesso, cioè distruggevano l'istruzione di base attraverso l'ideologia di genere".

In un'intervista al canale Rede Tv, l'attuale capo dello Stato ha contestato in particolare i metodi del noto pedagogo Paulo Freire, teorico di un'educazione realizzata "in comunione" tra educatori ed educandi.

Secondo Bolsonaro, attraverso il metodo Freire le scuole "sono diventate una fabbrica di militanti (politici)".

In Brasile, l'ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha il 45% delle intenzioni di voto contro il 32% dell'attuale capo dello Stato, Jair Bolsonaro, in vista delle elezioni di ottobre: lo rivela un sondaggio pubblicato oggi da Datafolha, uno dei più importanti istituti demoscopici del Paese.

Lula, candidato del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra), ha perso due punti rispetto al precedente sondaggio, pubblicato mil 18 agosto, mentre Bolsonaro, del Partito liberale (Pl, di destra), ha ottenuto lo stesso punteggio.

Il vantaggio di Lula su Bolsonaro è passato da 18 punti a luglio, a 15 punti ad agosto, fino ai 13 attuali: la rimonta di Bolsonaro viene osservata anche dai rilevamenti di altri sondaggisti.

Ciro Gomes, del Partito democratico laburista (Pdt, di centrosinistra), ha raggiunto il 9% (+2 punti percentuali), mentre Simone Tebet, del Movimento democratico brasiliano (Mdb, conservatore), ha ottenuto il 5%, con un incremento di 3 punti.

Secondo il sito O Antagonista, in un altro sondaggio, condotto dall'istituto Futura Inteligencia su commissione della Banca Modal, Bolsonaro appare per la prima volta in testa con il 40,1% delle intenzioni di voto, seguito da Lula con il 36,9%.

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