Politiche 2022: Mariza Bafile candidata Pd alla Camera in Europa

ROMA. – Già deputata dal 2006 al 2008, Mariza Bafile torna a candidarsi per un posto in Parlamento nella circoscrizione estero, sempre nelle fila del centrosinistra, allora Ds oggi Partito Democratico, ma questa volta nella ripartizione Europa. Bafile, infatti, ora risiede in Spagna.

“Sono italo-venezuelana, nata a Caracas da genitori originari dell’Aquila mi sono laureata in Scienze Politiche alla Sapienza di Roma e ho studiato cinema nell’istituzione culturale venezuelana CONAC e drammaturgia nell’Universidad Central de Venezuela”, si presenta la candidata. “Sono giornalista e ho iniziato la mia carriera lavorando a La Voce d’Italia fondato da mio padre Gaetano nel 1950, unico giornale etnico ad ottenere il Premio Nacional de Periodismo in Venezuela.

Ho collaborato con Rai International producendo video per i programmi Italiani/Italianos e Radici. Ho collaborato anche con i giornali L’Unità, Limes e il Corriere della Sera in Italia e con Tal Cual e il Papel Literario di El Nacional, in Venezuela. Già Presidente del patronato INCA del Venezuela dove ho promosso numerose attività rivolte agli immigrati, alle donne e ai connazionali in difficoltà.

Nel 2006 sono stata eletta alla Camera dei deputati in rappresentanza degli italiani della circoscrizione America Meridionale e designata Segretario di Presidenza. Tra gli interventi più importanti da sottolineare quello a favore di un assegno di solidarietà per gli italiani anziani bisognosi residenti all’estero. Ho anche presieduto la Commissione Esaminatrice del Premio Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli. Nel 2014, a New York, ho fondato la rivista online ViceVersa Magazine diretta alla comunità di lingua spagnola residente negli Stati Uniti e in particolare a New York.

Nel 2021 ho creato e scritto il podcast originale di Spotify Neoyorquinos, realizzato insieme a Flavia Romani, Carol Colmenares e Mariela Pérez-Pérez”. E ancora: “ho scritto diversi libri (Passaporto Verde/Pasaporte, Notturno e Memorias de la inconformidad) e come sceneggiatrice ho anche ottenuto il Premio Internacional de la Paz per la sceneggiatura del cortometraggio Rebeldes sin edad e ho scritto la sceneggiatura del film TerraNova coproduzione italiano-venezuelana-belga, diretto da Calogero Salvo. Attualmente vivo a Madrid, sono direttrice editoriale di ViceVersa Magazine, vicedirettrice del quotidiano La Voce d’Italia e sono stata eletta Segretaria del Circolo Sandro Pertini del Partito Democratico (PD)”.

 

Perché ha deciso di candidarsi?

Non è la prima volta per me, nel 2006 sono stata eletta alla Camera dei Deputati per rappresentare gli italiani emigrati all’estero, all’epoca vivevo ancora in Venezuela e quindi mi hanno votato i connazionali presenti nella circoscrizione America Meridionale. Attualmente vivo a Madrid per cui ora chiedo il mio voto agli italiani residenti in Europa. E proprio dall’Europa è arrivata la “chiamata” a impegnarmi nuovamente perché sono stati i circoli iberici di Spagna e Portogallo a chiedermelo.

 

La sua precedente esperienza pensa che l’aiuterà, qualora fosse eletta, a portare avanti il suo compito?

Certamente, anzi, proprio in virtù della mia passata esperienza come deputata nel 2006 so già come funziona la “macchina” amministrativa in più ho instaurato moltissime relazioni che mi permetteranno di affrontare immediatamente il gravoso compito che mi aspetta, rappresentare gli italiani all’estero per me è un grande privilegio ma anche un grande impegno ma sono certa di avere sia le competenze sia l’energia di affrontare questa sfida. Perché conosco bene i problemi della nostra emigrazione sia quella di ieri che quella di oggi. Sono temi che mi sono a cuore e affronto da sempre sia come giornalista sia come ex deputata.

 

Quali sono i punti principali del suo programma?

Donne, giovani, lavoro, Green Economy, Europa e comunità LGBTQIA+ e il focus sarà sui DIRITTI perché mai come in questo periodo storico è necessario difendere i diritti acquisiti nel tempo grazie all’impegno e ai sacrifici di chi ci ha preceduto e le categorie alle quali è diretto il mio lavoro sono proprio quelle che hanno più bisogno di essere difese. Le donne perché l’Italia è un paese in cui i femminicidi falciano la vita di una di noi ogni meno di tre giorni e la violenza domestica e sociale colpisce una percentuale altissima di donne.

E non solo, le donne hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro, a fare carriera, ad avere una remunerazione adeguata, a contare su una rete di strutture che permetta loro di essere lavoratrici e madri e non lavoratrici o madri e le donne emigrate all’estero nonostante siano determinate e decise a raggiungere degli obiettivi importanti per la loro vita professionale, vanno tutelate ancora di più in quanto lontane dalle loro famiglie di origine non hanno l’aiuto necessario per la cura dei loro bambini che potrebbero avere in Italia, supportate magari dalla loro famiglia di origine.

I giovani perché come i loro predecessori durante i primi del ‘900 sono anch’essi costretti a lasciare il loro Paese alla ricerca di nuove e migliori opportunità lavorative che in Italia purtroppo non riescono a trovare. Io vorrei che i nostri giovani decidessero di andare all’estero non per necessità alla ricerca di stipendi adeguati bensì per curiosità intellettuale, per aprire i propri orizzonti, per conoscere nuove culture.

Da anni un’emorragia continua di cervelli in fuga dal nostro Paese ma non solo, anche tanti altri ragazzi che danno un apporto molto positivo all’economia degli altri paesi e impoveriscono il nostro, tutto questo è inaccettabile per il futuro dei nostri ragazzi, dobbiamo dare loro sia l’opportunità di scegliere sia fiducia e speranza. E sempre a proposito dei giovani esistono anche i figli di italiani che, soprattutto dall’America Latina, vorrebbero tornare in Italia ma trovano scarsa accettazione e pochissimi aiuti, dobbiamo pensare anche a loro.

E a proposito delle generazioni future, sarà fondamentale una particolare attenzione al cambiamento climatico e a tutte le misure necessarie per favorire ancora di più la Green Economy soprattutto in questo momento di grandi disordini mondiali che hanno provocato l’aumento dell’energia che sta impattando notevolmente sulla qualità di vita di tutti.

Dobbiamo anche favorire e proporre leggi che cerchino di arginare la violenza di genere, la disoccupazione, lo sfruttamento giovanile nel lavoro, il riscaldamento globale e che garantiscano i diritti della comunità LGBTQIA+ e dobbiamo lottare per un’Europa unita, forte, dinamica perché è l’unica strada percorribile per un mondo senza differenze di genere, un mondo in cui la parola solidarietà abbia contenuto, un mondo senza la paura del diverso. (g.r.\aise)

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